Minori, ambulanti, lavavetri, dipendenti comunali, vigili urbani, giornalisti, in questi mesi i video, le invettive, i processi a favore di telecamera di De Luca non hanno risparmiato nessuno.
Dietro l’agitata bandiera della legalità, del rispetto delle regole, della tutela dell’ordine pubblico, il Sindaco cela ( sempre a favore di camera) una visione palesemente giustizialista del suo ruolo, quella dell’unum castigabis, centum emendabis (punirne uno per educarne cento).
È così che nomi, volti, vite e vicende personali vengono violate in nome di un po’ di consenso elettorale in più; è cosi che il Sindaco-censore si sostituisce alle Autorità Competenti e in barba a ogni garanzia, a ogni diritto, al principio di separazione dei poteri, si permette di emettere sentenze ed infliggere punizioni a mezzo social.
Prenda provvedimenti contro i fannulloni se ve ne sono, contro coloro che non rispettano la legge, contro chi attenta al decoro o all’ordine pubblico, ma lo si faccia in silenzio, senza calpestare mai la dignità, la libertà personale e la privacy delle persone, a maggior ragione se quelle persone sono minori.
Sono tante e tali le emergenze di questa città, le disuguaglianze sociali che la lacerano, le sue periferie dimenticate, i minori a rischio devianza che stupisce che il Sindaco abbia tutto questo tempo per “educare” i cittadini a mezzo social.
Se davvero- come dice- il Sindaco lo sa fare, faccia il suo lavoro con rigore, ma solo con gli strumenti che lo Stato Democratico gli mette a disposizione, sapendo che tra di essi non vi sono né selfie né video in diretta su Facebook.