25 settembre, Messina, Sicilia. Italia – Spiagge, negozi, quartieri di fascino. Messina, la città più felice del mondo. Non è solo movida e cultura c’è molto di più solo che non lo vediamo. E poi basta una campagna elettorale perché appaia il Paradiso all’improvviso. In che luogo viviamo esattamente? In quale regione ci troviamo? Mancano poco meno di due settimane al voto e i nostri sensi esigono ancora soddisfazione fatta di materia e pensieri comunicabili.
Ascoltate pure le parole dei tanti pifferai magici che in queste settimane promettono cose che non potranno mai realizzare ma poi cercate la verità. Mi annoia sentir parlare di diritti umani, emergenza casa, di lotta agli sprechi, da persone la cui morale è discutibile. Mi annoia perché il loro schierarsi è uno schiaffo a chi sta veramente male.
Ma questa è l’ipocrisia buddace, un lusso da ricchi. Dicono e ripetono che la società civile garantisce il primo di tutti i diritti umani, quello all’esistenza, perché a Messina, adesso, tutti mangiano, di fame non si muore. Ed è vero, di fame si muore altrove.