Asp Messina: 30 mln di finanziamenti dai fondi Ps Fesr, per cambiare il volto dei vari nosocomi provinciali e favorire la digitalizzazione…
Messina – Dicono: “L’obiettivo è quello di trasformare il sistema sanitario provinciale attraverso interventi infrastrutturali e una spinta verso la digitalizzazione, allineandosi ai principi dell’Unione Europea che considerano la salute pubblica una priorità”. Mica quello di aumentare i posti letto, il personale medico e paramedico, i sistemi e le strutture per la diagnostica e le terapie (cancellando le infami liste d’attesa di oltre un anno), migliorare i reparti e rendere la degenza dei pazienti più “leggera” e, nel caso della nostra città, a esempio, bonificare e ristrutturare l’ex Ospedale Regina Margherita, rendendolo polo sanitario d’eccellenza non solo per i messinesi (che ne hanno un gran bisogno). Che la sanità, da anni viene depotenziata e i servizi ridotti ai minimi termini, è stato documentato e messo nero su bianco dal nuovo Annuario del Ssn relativo al 2021, pubblicato dal Ministero della Salute.
In 10 anni, sono stati chiusi 125 ospedali pubblici, mentre nello stesso periodo (tra il 2011 e il 2021), vi è stata una forte espansione del numero di ospedali privati accreditati, ovvero rimborsati con denaro pubblico, è quasi raddoppiato passando da 525 a 995 e mancherebbero oltre 8 mila tra, medici di famiglia, pediatri e medici di continuità assistenziale. Nello stesso periodo, le strutture per l’assistenza specialistica ambulatoriale, sono passate da 9.481 del 2011 a 8.778 del 2021.
L’assistenza Territoriale Residenziale, avviene grazie ai privati, ai quali bisogna dirlo, prima sono state demandate e scaricate inefficienze e responsabilità delle strutture pubbliche e poi, gli sono stati abbassati di anno in anno, i fondi delle convenzioni.
Al punto che oggi, molte strutture private, preferiscono non farle le convenzioni perché non convenienti. I tagli hanno riguardato anche i Consultori che da 2.535 sono passati a 2.225 (chiusi 1 su 10), in “compenso sono cresciuti i Centri di Salute mentale da 1.497 sono passati a 1.754. In oltre 15 anni di austerity (imposta proprio dalla €U all’Italia per il “debito pubblico” troppo alto). nonostante, tagli alla spesa pubblica, e svendite di beni e asset strategici nazionali, oggi abbiamo un debito pubblico di quasi 3.000 miliardi di €uro, nel 2012 col governo Monti ammontava a 1.566 miliardi di €uro, in 13 anni abbiamo avuto un aumento di oltre il 100%.
Chiedo: abbiamo migliorato forse la nostra situazione socio economica o i conti dello Stato, nonostante i tagli, l’aumento delle tasse, le privatizzazioni e le svendite, o è vero il contrario? Qualcuno davvero crede ancora, che la €U abbia come “priorità” la salute pubblica degli italiani? Considerate che i 30 milioni di €uro (60 miliardi delle vecchie lire), non sono un “regalo”, andranno restituiti e nonostante ciò vanno spesi così come imposto dalla Commissione €U. Andate a leggervi gli interventi programmati, non c’è spazio per i bisogni prioritari delle persone, solo ulteriore digitalizzazione (con i DEA e la cartella elettronica non avremo più segreti) e la riqualificazione di qualche struttura. Il paradosso, è che tutto questo viene presentato come prioritario per la tutela e la salute pubblica.
bilgiu