Nel 2014, anno di entrata in vigore del Fiscal compact che prevede tra l’altro la riduzione tra debito pubblico e Pil al 60%, il debito pubblico italiano ammontava a circa 2.100 miliardi di €uro.
Oggi, nonostante l’aumento della pressione fiscale e i tagli alla spesa pubblica (che può comprende sia la riduzione dell’occupazione che dei salari pubblici, o entrambe le modalità), imposti per contenerlo e abbassarlo, siamo a quota 3.000 miliardi di €uro. Quindi siamo più poveri, più tartassati e con più debito.
I dati vengono forniti da Bankitalia che parla di nuovo “record” per il debito pubblico, che nel mese di ottobre è arrivato a quota 2.981,3 miliardi di euro (+19,9 miliardi rispetto a settembre). Sono aumentate anche le entrate tributarie, che nel mese di settembre hanno fatto registrare un +4,8% (42,4 miliardi di €uro) portando così le entrate tributarie nei primi 10 mesi del 2024 a 452,5 miliardi €uro.
Premesso che il debito pubblico è congeniato per non poter esser mai restituito (non si può restituire un debito in moneta con una moneta presa a debito), vediamo chi ha in mano il “nostro” debito pubblico: il 26,2% sotto forma di TdS è detenuto da Bankitalia, nell’ambito del programma di acquisto della BCE che prevede il mantenimento fino a scadenza, quindi senza possibilità di cessione sul mercato;
il 38% è detenuto da banche, assicurazioni e fondi comuni di investimento italiani;
l’8,5% è in mano a famiglie e imprese e solo il 27% è nelle mani di investitori stranieri (dati Bankitalia 2022).
Domande: perché la Bce e non lo Stato (attraverso la propria banca centrale) ha il diritto di emettere denaro dal nulla? E perché noi contribuenti dobbiamo ripagare questo denaro creato dal nulla sotto forma di prestiti maggiorati degli interessi, considerato che l’€uro è una moneta fiat, dato che il diritto a stampare moneta dal nulla alla Bce glielo abbiamo dato “noi”?
Perché non si stampa moneta per migliorare il servizio sociale, la sanità, la scuola, il territorio, la vita dei cittadini, aumentando contestualmente la crescita economica e il benessere pubblico? E soprattutto, perché la Bce non potrebbe azzerare il “debito” detenuto così da togliere il cappio agli Stati sovrani?
bilgiu