L’INTERVENTO: LETTURE POLITICAMENTE SCORRETTE DI INIZIO D’ANNO

Ci sono giornali che abitualmente raccontano in breve quello che è successo nella settimana appena trascorsa. Provo a farlo anch’io, evidenziando i fatti più importanti.

Cecilia Sala rapita e segregata nelle carceri di Teheran.

Riportiamo a casa Cecilia Sala”, è lo slogan che Il Foglio pubblica ogni giorno da quando è stata rapita. E’ intervenuto l’ex presidente del Senato Marcello Pera, “il caso Sala lacera come il caso Moro. Dramma umano e di Stato. Siamo di fronte a un dilemma, la premier ha l’istinto di una madre. Ma al tempo stesso ha il peso della responsabilità dello Stato. Stiamo vicini nella sua scelta”. E a proposito di donne, Il Giornale, con Tony Damascelli evidenzia proprio la presenza di tre donne in questa faccenda: Cecilia, Elisabetta, Giorgia: “la forza di tre donne.

“Due donne e, con loro, Giorgia Meloni, riunite in una vicenda imprevista e dalla soluzione imprevedibile. Donne non di propaganda bensì ferme, trasparenti, decise a risolvere, senza manifesti e pubbliche apparizioni, un momento aspro, inquietante, infine vile”. Sempre su Il Giornale, Francesco Giubilei, fa notare sul caso Sala, un aspetto inquietante, l’assenza delle femministe, per la verità non si sono viste neanche per le donne dell’Afghanistan. (Si alza il velo sull’ipocrisia delle femministe rosse. Vedono il patriarcato in Occidente, non in Iran, 3.1.25)

“Una delle conseguenze dell’arresto di Cecilia Sala in Iran – scrive Giubilei – è quella aver infranto il velo di ipocrisia del femminismo nostrano. Se ad essere arrestata è una giornalista italiana non legata al radicalismo di sinistra e per giunta in una nazione non occidentale, le femministe tacciono e ignorano la notizia. Collettivi, movimenti transfemministi, associazioni per i diritti delle donne sempre in prima linea quando si tratta di attaccare Israele e gli Stati Uniti non hanno trovato il tempo per scrivere una riga di vicinanza alla giornalista italiana arrestata. Troppo impegnate a gridare contro l’inesistente patriarcato in Italia, hanno perso la voce quando si trattava di denunciare il vero patriarcato in Iran. Troppo preoccupate a puntare il dito contro una fantomatica restrizione dei diritti in Italia, si sono chiuse nel mutismo quando dovevano farsi sentire per il rispetto dei diritti nelle carceri iraniane”. Giubilei fa l’elenco di tutte le organizzazioni femministe o transfemministe che si sono eclissate in questa occasione.

Continuando con le donne, Alessandro Gnocchi offre una bella nota sull’immigrazione. ( Lei e Oriana capirono il pericolo migratorio, 4.1.25, Il Giornale) Sia Ida Magli sia Oriana Fallaci hanno visto arrivare il pericolo in anni nei quali il tema non era all’ordine del giorno. “Entrambe hanno colto l’inconciliabilità tra il sistema liberale e il radicalismo islamico

Ci avevano avvisati “del prezzo da pagare per l’immigrazione incontrollata. Entrambe aveva previsto la nascita di città nelle città, in altre parole di quartieri dove non vige la legge italiana e non si parla la lingua italiana. Chi vive a Milano, sa bene che le cose vanno in questa direzione e pensa con timore al disastro delle periferie parigine”. Le immagini del Capodanno anti-italiano andato in scena in Piazza del Duomo a Milano, al grido di Allah Akbar, non possono essere una sorpresa. Intanto se a Gaza si muore la colpa è dei terroristi, lo scrive Vittorio Feltri. La situazione in cui versa il popolo palestinese è causata da un regime terroristico di stampo islamico che ancora non cede gli ostaggi del 7 ottobre 2023 e che, cercando la collaborazione di altri Stati canaglia islamici, seguita da mesi a minacciare sempre più pesantemente e a colpire Israele”. Feltri si riferisce ai continui casi riportati dalla stampa di neonati morti assiderati, ovvero di ipotermia, a Gaza. Guardando le condizioni meteorologiche di quell’area, si rimane sorpresi, perché non esiste nessun “gelo”, pare che la temperatura si aggira tra i 17 e i 22 gradi. “Ebbene, non serve la laurea in medicina né la specializzazione in medicina legale per sapere che con quelle temperature non si crepa di sicuro di freddo. Tuttavia, credo che la tentazione di enfatizzare tali racconti sia stata forte, in quanto di fondo, sotto Natale”. Forse qualcuno aveva “il desiderio di risvegliare in noi l’immagine ieratica e struggente di Gesù Bambino, palestinese, che viene partorito da Maria in una stalla, al freddo e al gelo”. Attenzione. Feltri precisa che non è sua intenzione minimizzare gli effetti della guerra e che non ci siano stati neonati morti di freddo a Gaza. Il dato certo è che a Gaza, come in altri territori in cui è in corso un conflitto, si crepa, e crepano donne e uomini, giovani e vecchi, neonati inclusi. La guerra non è mica una cosa bella. Strumentalizzare questo fatto per criminalizzare Israele come se lo Stato d’Israele fosse unico responsabile di una guerra che pure non ha cominciato, avendo risposto ad una aggressione terribile con centinaia e centinaia tra trucidati e sequestrati, tra cui anche minori e neonati, è disonesto”. Concludo il mio sguardo all’attualità con una notizia che quasi nessuno ha dato risalto.

Sacerdoti cattolici arrestati in Bielorussia

Sono tre in tutto i sacerdoti arrestati nell’ultima settimana in Bielorussia, tutti attaccati per aver criticato il governo o anche indirettamente aver appoggiato le proteste, che continuano ininterrotte da quando, ad agosto, le elezioni avrebbero dato la vittoria al presidente uscente Aleksandr Lukashenko. Si tratta di una crisi senza precedenti, cui l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, in esilio dal 31 agosto perché il suo passaporto è stato considerato non valido per rientrare nel Paese, risponde chiedendo al Paese di consacrarsi alla Madonna. Riprendo la notizia da Acistampa.com del 12 dicembre scorso. (Crisi in Bielorussia, tre sacerdoti arrestati. Kondrusiewicz: “Consacriamoci a Maria”)

L’8 dicembre, a Vitebsk, sono stati arrestati padre Viktar Zhuk, gesuita, parroco della parrocchia locale di San Vladislav e molto conosciuto commentatore del Vangelo sul sito della Chiesa Cattolica bielorussa, e padre Alyaksei Varanko, vicario della parrocchia greco-cattolica della Resurrezione di Cristo.

Prima di loro, era stato arrestato padre Vyacheslav Barka, parroco di San Josaphat Kuntsevich a Rasony (decanato di Polotsk).

DOMENICO BONVEGNA

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