L’INTERVENTO: PER LA SINISTRA L’EUROPEISMO DIVENTA UNA RELIGIONE E PRENDE IL POSTO DEL COMUNISMO

La settimana scorsa Antonio Socci su Libero ci spiegava perché la Sinistra, ormai orfana del comunismo ha trasformato l’europeismo in religione sostituendo Mosca con Bruxelles, diventando bellicista per andare contro la pace di Trump. (La Sinistra, vedova del comunismo, ha trasformato l’europeismo in religione sostituendo Mosca con Bruxelles. Diventando bellicista per andare contro la pace di Trump e riscrivendo il suo passato, 9.3.25, Libero).

Dopo la manifestazione per l’Europa in Piazza del Popolo a Roma del 15 marzo organizzata dal giornalista scrittore Michele Serra, è tutto più chiaro. A Roma hanno partecipato intellettuali, attori, scrittori e musicisti alternandosi al microfono con uno slogan comune: “L’Europa siamo noi“. Mentre sotto il palco c’erano gli esponenti e i leader politici delle opposizioni, da Elly Schlein a Carlo Calenda, passando per Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, fino a Maria Elena Boschi di Italia Viva. Mancava solo Conte che si è schierato contro la guerra. Tutti erano uniti contro Donald Trump, peraltro “presente” attraverso una testa di cartapesta che lo raffigurava mentre addenta delle banconote, Bene tutte queste figure più o meno “figlie” di una certa ideologia socialcomunista, professata dogmaticamente come una religione con una fede cieca e assoluta nell’Unione Sovietica dove c’era la salvezza.

Vedevano nei Paesi dell’est il paradiso in terra, – scrive Socci – incuranti di ogni tragica smentita. E il capitalismo occidentale era il Male, il diavolo. Crollati miseramente i regimi marxisti, sotto il peso dei loro fallimenti e dei loro orrori, i compagni dirottarono la loro fede su altre ideologie. Da allora la sinistra e in particolare i post-comunisti tendono a considerare tutte le cause che sposano come dogmi indiscutibili: lo hanno fatto, di recente, con l’ecologismo, trasformando il riscaldamento globale in un’emergenza metafisica che non si può valutare criticamente e che giustifica qualsiasi sacrificio “per la salvezza”. Pertanto continua Socci, la sinistra passa dalla “devozione assoluta da Mosca a Bruxelles e hanno cambiato il nome della loro religione: dal comunismo all’europeismo”. Il loro europeismo vede come entità malefica, quello che chiamano “sovranismo”.

E quando sentono parlare di sovranità nazionale, di patriottismo o di difesa dell’interessa nazionale, inorridiscono come se fosse il demonio. Il loro europeismo è un dogma indiscutibile – come il comunismo di un tempo. Anche se la realtà invita ad avere un approccio più disincantato sull’Europa (perché ciò che va sotto il nome di Europa è spesso l’interesse di Germania e Francia). Per loro “l’Europa” è il Bene e chi avanza critiche a Bruxelles è il Male.

Naturalmente “per giustificare questa nuova fede devono cancellare quella vecchia (facendo dimenticare di essere stati comunisti) e devono riscrivere la storia dando ad intendere di essere sempre stati europeisti”. A questo punto Socci descrive un po’ il percorso culturale e politico di chi ha organizzato la manifestazione a Roma, cioè del giornalista Michele Serra, con alcuni suoi interventi (imprecisioni storiche, o meglio strafalcioni) in riferimento alla nascita dell’Unione Europea.Non si sa quali libri di storia Serra abbia letto”, scrive Socci, facendo una serie di confusioni, che lo porta a dimenticare per esempio che i comunisti, durante la guerra fredda avevano da sempre avversato l’europeismo. Nel libro di Luca Cangemi, “Il Pci contro l’europeismo”, si trovano “perle” come questa di Togliatti del 1952: “Tutte queste chiacchiere sull’unità dell’Europa, sul ‘federalismo europeo’, dobbiamo dunque saperle smascherare a dovere, mostrare a tutti che si tratta di un ciarpame vergognoso, col quale si copre la rinascita del militarismo tedesco e del militarismo italiano e la costituzione di un blocco di forze aggressive al servizio dell’imperialismo americano”.

Poi Socci continua a descrivere il camuffamento del Pci, e poi Pds, ma solo per entrare nelle stanze del potere. E così la Sinistra riducendosi a trasformare la loro nuova fede europeista in una religione ha abbracciato fideisticamente tutti i dogmi della UE, nonostante gli evidenti disastri che provocavano (dai famosi parametri di Maastricht al recente Green Deal). Pertanto, oggi la sinistra abbraccia l’idea di Serra di organizzare, per il 15 marzo, “una manifestazione contro gli Usa di Trump contrapposti alla Ue della Von der Leyen. Invece di sostenere il presidente americano che vuole fare la pace in Ucraina, applaudono la Von der Leyen che in tre anni non ha fatto nulla per la pace e che ora ha lanciato un colossale piano di riarmo (ha scandalizzato pure la Santa Sede)”. Per Socci si tratta

di “un riarmo varato con toni bellicisti in polemica con Trump”. Infine una stoccata ai pseudo cattolici della Comunità di S. Egidio o di don Luigi Ciotti, che si dicono pacifisti e hanno aderito alla manifestazione. Una clamorosa contraddizione.

Intanto, Repubblica spiegava che “l’idea di Serra nasce dallo shock provocato da Trump”. Non dallo scandalo di una guerra che da tre anni massacra migliaia di persone, ma dallo “shock” provocato da chi vuole mettere fine a quella guerra”. Alla fine sono tornati al rosso antico: l’anti-americanismo, commenta Socci.

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna1@gmail.com