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La vicenda non è delle migliori. Una signora anziana non aveva incluso nel conto della spesa una scatoletta di tonno, occultandola in tasca. Il supermercato di Biella se n’è accorto e ha chiamato i carabinieri che, fermata la signora e sentite le sue ragioni, l’appuntato incaricato ha deciso di pagare di tasca propria il tonno della signora: “Volevo toglierla da quella situazione di imbarazzo, avrebbe potuto essere mia madre o mia nonna. Ho scelto di entrare nell’Arma per aiutare le persone più fragili. Lei mi ha ringraziato per quello che ho fatto e io sono contento di esserle stato utile. Credo sia parte del lavoro di un carabiniere”. (1).
Chi legge è probabile che si sia commosso. Comprensibile. Ma noi non crediamo che quanto fatto dal nostro appuntato “sia parte del lavoro di un carabiniere”. Che probabilmente avrà fatto alla signora 84enne una ramanzina ma, di fatto, l’ha assolta dal reato di furto, stabilendo lui le attenuanti che potrebbero portare un giudice ad essere clemente nella pena..
Siamo senza cuore? No! Abbiamo il senso civico, vivendo in un contesto in cui tutti siamo uguali di fronte alla legge.
Sono note storie simili (anche se casi estremi) di altre persone (magari un immigrato dal terzo mondo…) in contesti simili e che finiscono in galera (con tanto di messaggi twitter di qualche politico) o – comunque – fermati e rilasciati per l’entità del reato e la mancanza di propensione a ripeterlo, e quanto accaduto trascritto nella fedina penale.
Non solo, ma il lavoro di un carabiniere è provvedere ad evitare e reprimere illeciti e reati, non fare il giudice.
Noi non siamo giudici o carabinieri, ma a questa signora, per esempio, non le avremmo pagato la scatoletta di tonno, ma l’avremmo denunciata e fatto scontare la lieve pena con l’affidamento ai servizi sociali, foss’anche per uno o due giorni.
Questa si chiama società civile, ché altrimenti non ci si può lamentare se ognuno, per quello che lui stesso reputa un lieve atto di inciviltà (financo reato), anche se motivato da una sorta di necessità impellente (nel nostro caso, la signora “voleva mangiare del pesce”, ma se era una bottiglia di whiskie per un alcolizzato?.) possa decidere di violare la legge, fidando sul “buon cuore” di un tutore dell’ordine pubblico.
Facciamo attenzione a fatti del genere. Non sono secondari. Perché portano, per chi è religioso per esempio, a credere che se il proprio Dio chiude un occhio (tipico del cattolicesimo, per esempio), altrettanto debba essere fatto dalle leggi della propria comunità.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
1 – https://www.alimentando.info/la-nonnina-la-scatola-di-tonno-il-carabiniere/