Gentile Direttore,
nell’approssimarsi del Natale, mentre in tutta Italia si susseguono i flash mob dei magistrati onorari, e la loro incredibile condizione giunge, finalmente, alla ribalta della cronaca nazionale, un bimbo di nome Riccardo scrive a Babbo Natale…
Ringraziamo per l’attenzione che ci è sempre riservata e nell’occasione formuliamo i più cordiali auguri di Buon Natale.
Il direttivo AssoGOT
Caro Babbo Natale,
mi chiamo Riccardo e ho sette anni. Sono bravo anche a scuola e ho tanti amici.
Ti devo ringraziare perché hai sempre indovinato i regali che mi piacevano senza che io te li chiedessi. Grazie in particolare per la play station e anche per il drone dell’anno scorso.
Però quest’anno ti scrivo perché vorrei che portassi un regalo ai miei genitori che sono timidi e di sicuro non ti scrivono, perciò lo faccio io.
Sono buoni e bravi e fanno anche un lavoro difficile che io non ho capito bene, perché dice che è come fare il giudice senza essere proprio giudice, cioè fanno lo stesso lavoro ma non li pagano o li pagano poco, boh, non so spiegarti. Li chiamano GOT.
Io vedo che lavorano tanto e che papà spesso quando gli chiedo di portarmi al parco o al cinema dice che non ha tempo anche se sta a casa, e continua a scrivere cose che deve mandare in ufficio. Mamma pure lei scrive, scrive, certe volte rientra tardi e non fa la cena e allora io mangio panini.
Io non mi lamento perché gli voglio bene, anche se a volte quando sto a casa mi sento solo perché non ho fratelli. Vorrei chiederglielo di regalarmi un fratellino o una sorellina, e mi sa che dovrò farlo perché loro non sono bravi come te e non indovinano. Anzi una volta ho sentito Mamma che diceva a Nonna che di un altro figlio non se ne parla perché non può permettersi di non lavorare. Io non ci credo, che c’entra il lavoro coi figli? E allora io come sono nato?
Però mi sa che questo è un regalo che non mi puoi fare tu, quindi torniamo a quello che ti volevo chiedere.
Dicono tra loro che aspettano un regalo da non so chi, deve essere una cosa di lavoro perché non la capisco, Papà la chiama stabilizzazione e Mamma gli dice sì, magari, intanto se ci dessero subito lo stipendio che meritiamo passeremmo un bel Natale. E si guardano e vorrebbero dirsi qualcosa ma non se la dicono, io spero sempre che c’entri il fratellino.
Quindi Babbo Natale caro, io so che hai tanto da fare, ma quest’anno ai miei genitori non potresti regalare quello che vogliono, è inutile che te lo spieghi meglio perché sicuramente tu lo sai, così sono felici e sono più felice pure io, e forse alla fine l’anno prossimo ci sarà pure il fratellino?
Grazie e tanti baci.
Riccardo