Messina. Messa in sicurezza a Galati Marina: ancora nessuna pubblicazione della gara d’appalto Il 10 Giugno c’era stato l’ultimo annuncio dell’Amministrazione dopo l’incontro a Palermo …
Punto e a capo. La cittadinanza si può insegnare? Ci si può provare, ma non è sempre efficace. A Messina, nella periferia sud tra Galati Marina e Santa Margherita, ci hanno provato ma con scarsi risultati. Messina non fa schifo, anzi, è la città più bella del mondo nonostante la gente che frequenta i Palazzi. Ma non è colpa della città. Quel che vedi transitando sull’arteria che collega il centro alla zona sud è una fila di promesse mancate e progetti bloccati. Ogni qualvolta che l’uomo delle istituzioni ha provato a far funzionare le cose c’è stato sempre un motivo per cambiare le carte in tavola e lasciare la polvere a far da cornice al degrado causato dalla politica. Galati Marina docet!
Vi abbiamo già raccontato il dramma della gente del posto ma ciononostante poco o nulla è cambiato. Nei mesi scorsi, in più occasioni, il Commissario Regionale, Maurizio Croce, aveva previsto per maggio-giugno la gara d’appalto e l’inizio dei lavori per il terzo e ultimo lotto dei lavori di messa in sicurezza della costa di Galati Marina e Santa Margherita, che prevede la realizzazione dei cosiddetti pennelli. A dir la verità attraverso quel che ha salvato il mare, a tratti riesci persino a scorgere una speranza: il mare di per sé sarebbe una visione allegra. Ma l’impressione che fanno gli scheletri di cemento è, se è possibile, ancora peggiore della pessima politica che ha permesso lo scempio del litorale. Dopo le mareggiate degli anni scorsi le macerie sono state portate via solo in parte, nessuno ha pensato a una sistemazione dei luoghi. Perciò quel che si vede, compreso il bellissimo tratto di mare, ha per la gente di Galati ricordi dolorosi.
“Troppe le rassicurazioni prive di successiva conferma; fino all’ultimo incontro avvenuto il 10 Giugno tra l’Assessore comunale all’ambiente e protezione civile Massimiliano Minutoli, il RUP Ing. Vito Leotta e lo stesso Commissario, al seguito del quale dichiaravano manifesta soddisfazione e orgoglio per l’imminente pubblicazione della gara d’appalto, più precisamente proprio nella settimana appena conclusasi, non lesinando ringraziamenti e vicendevole apprezzamento.
A fronte della mancata pubblicazione della gara nei tempi annunciati, ci sentiamo ancora una volta derisi da un gioco tra istituzioni che acquisisce l’amaro sapore del cattivo gusto, dell’estrema pericolosità, dell’indifferenza al limite del sopportabile per la dignità e rispetto della vita stessa di una popolazione, che da troppo tempo attende”.
La storia di Galati Marina ci riporta purtroppo alla mente l’ennesima battaglia perduta dalla civiltà. Però serve a tenere alta la nostra attenzione verso il bene comune: bisogna combatterle a prescindere perché la città non si deve rassegnare al fallimento. Il sindaco di Messina ha dato prova di non essere in grado di mantenere le promesse: da Galati al risanamento delle zone degradate; dalla lotta all’abusivismo alla difesa degli ultimi. Purtroppo ci si è abituati alla cattiva politica che niente sembra più indignarci. Sbagliato!
Eppure esiste un senso di colpa molto messinese che dopo ciascuna tragedia, di solito induce a porsi una domanda un po’ banale: il cittadino merita questo? No che non lo merita. C’è un punto della nostra storia in cui anche l’ultimo degli sciocchi chiede giustizia e un giudice meno occupato a farsi gli affari suoi leggerà le carte e aprirà un fascicolo che porterà a un processo: perché la Giustizia quella con la G maiuscola tutela le vittime e condanna i colpevoli. Ricordate cosa dice il Vangelo? Il giudice iniquo e la vedova importuna: «C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».
Questa giustizia per la gente di Galati ci deve pur essere: il torto riparato a colpi di giustizia!
Il Comitato Salviamo Galati Marina, tramite le dichiarazioni del Presidente Giulia Ingegneri, esprime scetticismo di fronte a una possibile svolta repentina e decisiva rispetto a una procedura che ancora una volta, come denunciato dal Comitato stesso qualche giorno prima, risultava arenata per carenza documentale. Situazione alquanto ingiustificabile per l’enorme tempo trascorso dalla prima presentazione del progetto. Con dispiacere condanniamo una classe dirigente che non ha saputo operare con la dovuta speditezza, trasparenza e instaurare un sincero e costruttivo dialogo con la cittadinanza e le realtà sociali. Il Comitato Salviamo Galati Marina non intende lasciare spazio alla rassegnazione, la popolazione è ormai pronta sul piede di guerra contro quelle istituzioni che pare stiano costruendo solo un triste teatrino dell’assurdo. D’accordo, comodo eh criticare l’Amministrazione De Luca? Sì, lo ammetto, ogni giorno fornisce un sacco di assist. Uomini e donne di Cateno De Luca abbiate il coraggio di essere degni di stare al Palazzo, di ammettere quando sbagliate, come fanno le persone perbene che del Palazzo diffidano.