Messina – L’Aula Magna del Padiglione E dell’AOU “G. Martino” ha ospitato la presentazione dell’avvio delle attività del Ciclotrone, una macchina in grado di accelerare particelle nucleari che vengono poi inviate su un bersaglio che produce atomi radioattivi utilizzati per la sintesi di radiofarmaci a uso clinico e per la ricerca.
Alla presentazione sono intervenuti il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Commissario dell’AOU, dott. Giampiero Bonaccorsi, il Direttore dell’UOC di Medicina nucleare, prof. Sergio Baldari, il Direttore amministrativo, dott.ssa Elvira Amata ed esponenti della governance d’Ateneo.
“La giornata di oggi – ha commentato il Rettore – testimonia che con il lavoro e la voglia di fare si possono ottenere grandi traguardi. Il Ciclotrone è finalmente avviato e siamo riusciti nell’intento di sconfiggere un problema su un progetto che sarebbe dovuto partire nel 2015, con tanto di inaugurazione nel 2016. Da allora a oggi, il Policlinico in realtà ha dovuto sostenere i costi di circa 700 mila euro l’anno per acquisto di radiofarmaci, da ora non solo non dovrà più farlo ma potrà anche rivenderli a terzi a beneficio dei pazienti e dell’intera struttura. L’Università di Messina è alla svolta, sta cambiando il suo volto scalando le classifiche che la proiettano ad essere il primo Ateneo in Sicilia. Risultati come quello odierno sono dettati da numerosi investimenti che l’Ateneo ha intrapreso, anche, per il suo Policlinico. L’attuale amministrazione ha dimostrato di credere nel futuro e di volerlo fare dando fiducia ai giovani attraverso oltre, a oggi, 1000 procedure concorsuali e 600 nuovi docenti. UniMe ha cambiato il suo volto a livello nazionale e internazionale e anche questo Policlinico deve camminare sempre più veloce se vuole stare al passo dell’Università e di un mondo moderno. Può riuscire in questa sfida e l’Ateneo sarà sempre al suo fianco come dimostrato con l’inaugurazione e l’avvio del Ciclotrone“.
“Oggi è un giorno storico per la Medicina nucleare del Policlinico universitario di Messina che può, finalmente, presentare il risultato di un intenso lavoro di squadra. Il Ciclotrone – ha detto il prof. Baldari – è una struttura estremamente importante e appositamente allocata in ambiente protetto. La sua tecnologia è capace di sviluppare gli isotopi radioattivi che rappresentano il percorso iniziale per la produzione dei radiofarmaci destinati alla diagnostica PET. In particolare, il ciclotrone si caratterizza per essere un vero e proprio acceleratore di particelle e al suo interno i protoni vengono accelerati, progressivamente, sino a interagire su un target stabile per produrre i diversi radioisotopi. Tra questi vi è, anche, il Fluoro 18 che è il più diffuso in ambito medico per la diagnostica tomoscintigrafica. Con i meccanismi tecnologici del Ciclotrone, il Fluoro 18 può essere lavorato e utilizzato per produrre il farmaco più idoneo da somministrare al paziente”.