Tra meno di due settimane Messina torna al voto per scegliere la nuova amministrazione cui affidare il governo della città.
Mai come in questo momento storico, alle elettrici e agli elettori è affidato un compito così delicato, la loro sarà una scelta dirimente per il futuro della nostra comunità.
In questi giorni frenetici di campagna elettorale, ho avuto modo di incontrare e di confrontarmi con tante persone, c’è, nel profondo del cuore dei messinesi, il bisogno di sentirsi sicuri, garantiti dalla presenza di un buon governo, di una buona amministrazione.
Si avverte l’esigenza di un governo che sia rassicurante, competente, colto, popolare e capace al contempo di fare quelle riforme urgenti capaci di dare uno slancio e una visione al tredicesimo capoluogo d’Italia.
Il centrosinistra unito costituisce in tal senso una garanzia- il nostro peraltro è un esempio pilota in tutta Italia- il cui unico obbiettivo è quello di fare di Messina una città aperta, operosa, accogliente, rigenerata, bonificata.
Noi avvertiamo chiaramente la gravità del momento.
Nel quadro politico nazionale prevalgono atteggiamenti irresponsabili che possono mettere a rischio il presente e il futuro dell’intero Paese. L’aver immaginato una rottura con l’Europa avrebbe significato un pericolo per i risparmi e per i mutui di tanti italiani così come riportare il paese alle urne nei prossimi mesi rischia già di mettere a repentaglio i conti dello stato.
Lega e M5S stanno giocando una tragica partita di potere sulle teste di tutti noi ignari cittadini.
Occorre che da Messina parta un monito forte nei confronti delle forze politiche e democratiche di questo paese.
Va detto forte che una città come la nostra non può essere governata dai seguaci di Di Maio reduci da esperienze amministrative fallimentari nè di Salvini, a Messina rappresentato da Lo Monte che insieme allo schieramento di Genovese e Germanà sostiene la candidatura di Bramanti.
Va contrastato questo blocco di destra nel quale orbita anche la candidatura di De Luca.
Lo diciamo con piena consapevolezza: la città non può essere consegnata alle forze più regressive della destra storica nè tantomeno alle nuove destre, localistiche e populistiche che si fanno largo.
Messina deve reagire, riconoscersi quale è, una città libera di determinare il proprio destino.
I messinesi, il 10 di giugno, sappiano, dunque, scegliere anche per il bene del Paese: dalle comunità locali dovrà arrivare un chiaro segnale di diniego alle forze che vorrebbero far deragliare l’Italia.
Maria Flavia Timbro