Messina. Come se non bastasse il Coronavirus a metterci in ansia: ci mancava pure il 5 G. Ma come spesso avviene per le situazioni controverse, dove c’è un grande interesse commerciale, i dati sono contraddittori, anche perché la dannosità dipende dall’uso che viene fatto.
Ecco perché è giusto approfondire la materia deve aver pensato il consigliere comunale Giovanni Caruso quale unico proponente il Regolamento sulle stazioni radio base, sensibile al tema dell’inquinamento elettromagnetico.
“Di recente, il 5 G è stato oggetto di accesi dibattiti e prese di posizione, anche su base locale. Tuttavia, questa tecnologia (che si trova ancora in fase sperimentale e in zone limitate del Paese), può essere disciplinata soltanto con atti aventi forza di legge. I cittadini devono quindi essere consapevoli che, AL DI LÀ DEL CLAMORE MEDIATICO CHE POTREBBE SUSCITARE, qualunque presa di posizione su base locale non sarebbe comunque definitiva.
In questo momento, visto il mio ruolo di rappresentante comunale, pur con un occhio al 5G, sono impegnato a evitare il proliferare indiscriminato delle antenne 3g e 4g, le cui emissioni possono essere altrettanto pericolose per la salute dei cittadini messinesi.
Per questi motivi, insieme al collega Giovanni Scavello, avevo già presentato un’interrogazione al Sindaco, che ho recentemente sollecitato, al fine di sapere in che termini l’Amministrazione voglia dare esecuzione al Regolamento da me proposto e approvato il 7.10.2019.
Il Comune dovrà istituire la Commissione Tecnica per le SRB, formare un catasto delle antenne, delocalizzare gli impianti vicini ai siti sensibili (scuole, ospedali, ecc.) e realizzare attività di monitoraggio e di salvaguardia ambientale.
Soltanto col rispetto del Regolamento comunale, si potranno limitare le antenne selvagge in città e dare una prima risposta concreta alle istanze di tutela della salute che provengono dal territorio”.