Messina. Ieri sera non si è assistito ad un consiglio comunale rock. Si è impartita una lezione di valzer lento, il cui cuore è il “passo di cambio”.
- Per questo prima e dopo la convocazione del prossimo consiglio comunale vorrà ritornare a ballare in piazza. De Luca, peraltro, ha annunciato un comizio in piazza per martedì prossimo venturo.
De Luca conosce la virtuale e la reale piazza.
Parla come si parla alla piazza.
Sbraita come vuole la piazza.
S’annaca come piace alla piazza.
Balla il liscio come si balla in piazza.
Il problema è che non esiste una piazza integrale.
Una volta in piazza c’erano gli intelligenti e i cretini.
Si è compiutamente avverata la osservazione profetica di Sciascia.
“È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. […] e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, tutte le volte ci assalgono che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini.”
Anche questo De Luca lo sa. Dice Beppe … Beppe Severgnini: Per capire le piazze occorre frequentarle. E per frequentarle, non bisogna avere fretta. Le piazze raccontano, infatti, ma bisogna avere il tempo di parlare. Oggi, non si parla d’altro. De Luca non è andato alle 17,30 alla cerimonia di “ragazzi meritevoli” e non è andato alla inaugurazione delle 17.45. Si è perso pezzi di racconto.
Alle 22 … alle 23 … alle 24 … si è tenuta la cena della concordia?
Ieri sera nessuno voleva le elezioni amministrative.
Ciò è ragionevole.
Quel che non è ragionevole è la conta.
17, 16, 18 che differenza fa?
Sulle delibere, depurate dalla introduzione altamente politica, aveva ed ha la maggioranza. È caduto l’intergruppo, si è snaturata la cabina di regia, si sono aperte le porte per assistere, previo preavviso, alle giunte.
Residua un punto di domanda. È calzante il paragone tra un sindaco, titolare di bottega e un consigliere, dipendente di bottega?
Emilio Fragale