Dopo le interrogazioni in Senato e all’ARS dei parlamentari nazionali e regionali della Lega, a incalzare l’amministrazione Basile sul nuovo impianto di depurazione previsto a Mili Moleti sono stati anche alcuni consiglieri del gruppo della Lega a Palazzo Zanca.
A Roma il senatore della Lega e vicepresidente di Palazzo Madama Nino Germanà ha presentato due interrogazioni, a livello regionale si sono mossi i parlamentari ARS della Lega Pippo Laccoto, presidente della Commissione Salute e Vincenzo Figuccia, mentre a Messina ci hanno pensato la capogruppo di Lega Salvini Premier Giulia Restuccia e i consiglieri Mirko Cantello ed Emilia Rotondo.
Nell’interrogazione rivolta al sindaco di Messina Federico Basile, Restuccia, Cantello e Rotondo sottolineano che una delibera del 21 marzo scorso della Giunta Schifani relativa all’aggiornamento del Piano regionale per la gestione dei rifiuti, prevede per impianti del genere non solo una distanza minima di ben 3 km dai centri abitati, ma anche che la “localizzazione di tutti i nuovi impianti nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia urbanistica avvenga in maniera privilegiata in aree industriali definite” e che l’insieme della gestione dei rifiuti sia effettuata “nella massima tutela dell’ambiente e della salute”.
Visto che l’impianto dovrebbe sorgere “nei pressi del centro abitato e molto vicino a punti strategici del territorio e alla S.S. 114 con conseguente rischio di aumento del traffico e di intralcio a mezzi di soccorso e delle Forze dell’Ordine -puntualizzano Restuccia, Cantello e Rotondo” mentre c’è “profonda preoccupazione da parte della popolazione anche perché risultano aumentati i casi di malattie respiratorie, allergie e forme tumorali”, i tre esponenti della Lega chiedono alla Regione di valutare lo spostamento del nuovo impianto in un sito più idoneo secondo criteri previsti a norma di legge e all’amministrazione Basile di attivarsi immediatamente per bloccarne la costruzione.