Siamo diventati una comunità di intolleranti: la campagna elettorale per le Amministrative di Messina lo ha certificato.
Forse lo siamo sempre stati e finora ci siamo nascosti dietro l’immagine consolante dei messinesi accoglienti e solidali. Poi, una volta che qualche politico s’è espresso in senso contrario senza ricevere sanzioni o pomodori in faccia, s’è aperto il vaso di Pandora per cui ora tutto sembra lecito, soprattutto quando l’esempio verbale viene dai piani alti. A secondo i casi siamo omofobi, oppure l’esatto contrario; razzisti ma anche inclusivi; credenti o atei. Amanti delle regole, dell’etica, della democrazia però ci incazziamo se altri la pensano in modo opposto. E così la civile Messina che si offende per gli stereotipi in stile spaghetti&mafia parte lancia in resta contro l’invasione di candidati: perché i cittadini non devono sognare di cambiare le cose ma votare per gli stessi politici che da anni non cambiano il modo di gestire il Comune. E allora, se tutti sono intolleranti, voglio scrivere nel mio piccolo anch’io la mia lista di intolleranze personali. Giocoforza provvisoria e molto variegata. Sono intollerante a quei consiglieri che si spacciano per persone radicate nel territorio, che conoscono l’umore e i sentimenti della “propria ggente” e sanno che il problema è sempre un altro e l’altro è sempre un pericolo. Inizialmente pensavo che quei consiglieri che non hanno mai votato una delibera fossero legati da preconcetti politici e che quindi anche la posizione di astensione poteva tuttavia essere ritenuta idonea in termini di strategia politica. Oggi, invece, mi rendo conto, che non hanno votato atti e deliberi per mancanza di conoscenze (ignoranti!). Forse è meglio che certi personaggi tornino a svolgere il loro lavoro (sempre che sappiano fare almeno quello). Mi chiedo, infatti, perché rivotare quei consiglieri che nel corso di questi anni si sono continuamente astenuti anche davanti a provvedimenti importanti per la città. La politica no non può essere utilizzata come opportunità per non andare a lavorare. Conoscere ed essere utili alla cultura di una città è un valore alto. Invece questo concetto è sconosciuto a gran parte del Consiglio comunale di Messina. Dobbiamo votare per persone oneste e preparate: non abbiamo bisogno di ignoranti che altro non fanno che peggiorare la nostra vita.