«Si tutelino gli operatori sanitari che assistono i malati». Cisl e Cisl Fp scrivono al prefetto: «Dall’Irccs, al Papardo, all’Asp e alle case di riposo e di cura: servono dispositivi di protezione»…
«Intervenga con tutti i suoi strumenti per contenere la diffusione del contagio tra i tanti operatori che stanno assistendo i malati ma hanno il diritto di essere salvaguardati». Lo scrivono, una lettera inviata al Prefetto Maria Carmela Librizzi, il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi e la segretaria organizzativa della Cisl Fp Messina, Giovanna Bicchieri, prendendo spunto da quanto avvenuto all’Irccs Neurolesi “Bonino Pulejo”.
«Non si può immaginare che i sanitari che operano nei reparti di pazienti positivi al Co.Vid-19, nei vari Pronto Soccorsi, dell’Asp, dell’Irccs-Piemonte, del Papardo, del Policlinico Universitario, debbano andare a svolgere il proprio servizio senza strumenti di protezione, con la certezza quasi matematica di essere infettati. All’Asp non arrivano dispositivi di protezione da nessuna parte».
La Cisl FP Messina continua a ricevere telefonate di dolore e paura da parte dei lavoratori dell’IRCCS-Neurolesi-Piemonte che, negli ultimi giorni, sono stati coinvolti nella gravissima vicenda della Contaminazione da CoVid-19.
«Mentre la governance del Neurolesi – aggiunge Giovanna Bicchieri – ha messo a repentaglio seriamente la vita di centinaia di persone nell’hinterland messinese, l’Asp di Messina, in un momento talmente delicato, piuttosto che essere sostenuta per affrontare debitamente il difficile compito affidatole pure in carenza assenza di validi strumenti di protezione per tutto il personale, viene reiteratamente, deliberatamente e scientemente attaccata, forse al solo scopo di distogliere l’attenzione dai veri ed attuali responsabili dei focolai Piemonte/Irccs. Inoltre, ci chiediamo cosa c’entra l’Asp di Messina con la casa di riposo in cui ci sono stati rinvenuti degli ospiti positivi se, quando allertata, ha effettuato i tamponi ai sospetti?»
«Bisognava immediatamente attivare le procedure – hanno continuano Alibrandi e Bicchieri – mentre, da quanto ci viene riferito, nei reparti dove è stato individuato il paziente zero, molti lavoratori sono rimasti nelle proprie abitazioni in ferie forzate, o nella migliore delle ipotesi, lasciati liberi di autodenunciarsi presso l’Asp di competenza che, così, rischia oltretutto il collasso per mancanza di risorse umane e reagenti».
«Il rischio – hanno sottolineato i rappresentanti sindacali – è che numerose forze lavoro potrebbero persino sentirsi autorizzate ad abdicare al proprio ruolo, per tentare di sopravvivere al Contagio. Cosa che ci risulta sia già accaduta nei giorni scorsi all’Irccs Neurolesi dove i pochi lavoratori rimasti in servizio, “hanno tentano invano senza riuscirci” di rifiutarsi di accedere ai reparti CoVid-19, senza prima essere muniti di idonei Dpi, consapevoli che diversamente si sarebbero infettati, diventando a loro volta vettori del virus».
La Cisl e la Cisl Fp ritengono che il Centro Neurolesi debba essere temporaneamente chiuso e tutti gli operatori ed i loro familiari sottoposti ai tamponi.