Ci siamo presentati alla città oggi, Sabato 26 Marzo 2026, dalla Libreria Feltrinelli, in un contesto in cui le principali coalizioni politiche si sono rinchiuse dentro le stanze dei palazzi, forse perché si vergognano del fallimento di tutte le politiche fin qui attuate, incapaci di frenare l’emorragia di giovani costretti ad andare via da questa città. Abbiamo sentito l’obbligo di lanciare il nostro appello, volendo sporcarci le mani e scendere in campo, pensando che solo chi ha il futuro in mano, può dare vere e concrete prospettive di futuro a Messina, liberandoci dal fumo negli occhi e dalle promesse da campagna elettorale, già pronte a non essere rispettate.
Durante la conferenza stampa è stato spiegato che le proposte contenute negli striscioni e nella campagna social, sono state provocatorie e goliardiche, come a voler dire che non c’è spazio per politiche giovanili in questa città.
L’invito e la presenza del segretario Gaetano Santagati Sindacato dei Pensionati SPI CGIL ha significato inoltre che non volevano essere nemmeno provocazioni offensive rivolte agli anziani, che hanno diritto a politiche rivolte alle loro esigenze, quanto alla classe politica della Città, che non è stata inclusiva nei nostri confronti in passato e nell’ultimo periodo.
Siamo le/i giovani che hanno deciso di rimanere a vivere nella nostra città ma che si trovano costretti a vivere da esclusi da uno spazio cittadino che non pensa a noi: la movida serale diventa la tossica mala-movida; i centri culturali e di aggregazione sono destinati solo agli anziani e mai a noi giovani; siamo ritenuti “troppo giovani” per partecipare alle scelte amministrative, in una città che ha fatto del “qui è stato sempre così” l’unico credo politico possibile.
Siamo succubi delle politiche lavorative: viviamo di occupazione in nero, viviamo di salari sottopagati, viviamo di sfruttamento oltre l’orario di lavoro, viviamo di lavoro senza essere pagati perché “i soldi non ci sono”, viviamo di stage non retribuiti, viviamo grazie alla costante assistenza delle nostre famiglie.
Siamo le/i giovani migranti che sono costretti a fuggire dalla nostra amata Messina a causa anche dell’inesistente diritto allo studio e di politiche comunali che ci hanno, poi, costretto ad emigrare in cerca di un futuro migliore.
Tranne alcune rare eccezioni, la classe politica messinese è anti-giovanile, impegnata da sempre a salvare le proprie poltrone. Non ci siamo fatti illusioni.
Del resto, nessuno ci ha mai regalato niente: eppure crediamo ancora nella possibilità di costruire una città all’altezza dei nostri sogni, salda nelle nostre necessità.
Per questo, al termine di questa velenosa esperienza amministrativa, in cui c’è stato uno spaventoso accentramento del potere, crediamo che oggi serva un soggetto generazionale che sia voce e rappresentazione di una generazione che continua a vivere il conflitto del rimanere e dell’andarsene, che ha coltivato sogni e competenze con cui vorrebbe la città che verrà.
La città del futuro dovrà puntare davvero sulla promozione e riqualificazione del territorio, restituendo alla città spazi fisici, sociali e culturali a oggi abbandonati a sé stessi.
La nostra voce finora non è mai stata ascoltata.
Non siamo una voce neutrale da strumentalizzare per l’occasione, rivendichiamo per noi una vera possibilità di autorappresentarci e di poter realizzare le nostre idee per la città.
Pensiamo che questo debba avvenire a partire dal fronte progressista, di sinistra e civico che deve avere la responsabilità di costruire un altro modello di città.
Nonostante i plurimi tentativi di dividerci, di farci migrare fuori dalla Sicilia, oggi ci siamo.
E siamo decisi a portare un cambiamento serio, concreto.
Senza divenire i burattini di nessun politico o politicante.
Ecco solo alcuni punti esemplificativi della città del futuro che immaginiamo:
Innanzitutto, la Città che vogliamo deve costruire Cultura e dare un’attenzione maggiore a noi giovani: servono finanziamenti per creare presidi e reti culturali autogestiti da gruppi, associazioni e operatori del settore, più fondi per il diritto allo studio e per iniziative studentesche, concessioni gratuite per spazi comunali per giovani associazioni senza scopo di lucro. Ed ancora centri di aggregazione giovanili autogestiti e finanziati interamente dal Comune; bandi e fondi ad hoc per gruppi informali e associazioni giovanili.
Prevedere e attuare processi partecipativi veri attraverso la digitalizzazione dei processi democratici e delle attività di sportello assistenziale, l’accesso universale alle consulte giovanili, istituzioni di commissioni giovanili permanenti in seno al palazzo comunale, un collegamento garantito tra rappresentanza studentesca e consiglio comunale e la scelta di un giovane assessore alle politiche giovanili del Comune.
Si deve puntare ad una sostenibilità ambientale e trasporti efficienti: vorremmo vedere Messina come il centro di una reale transizione ecologica, con una pianificazione urbanistica sostenibile, una mobilità accessibile, eco-sostenibile e a zero emissioni, deve perseguire la prevenzione del dissesto idrogeologico, dare uno stop allo spreco di risorse idriche ed energetiche, portare a termine la riduzione dei rifiuti, realizzare investimenti sulle energie rinnovabili. Bisogna dare vita alla rigenerazione urbana degli spazi vuoti e si deve puntare a una Città con meno cemento e più verde pubblico, con più ZTL nel centro cittadino, piste ciclabili e bikesharing a basso costo, un trasporto pubblico notturno e diurno gratuito per gli/le under 35, prevedendo l’incremento delle linee notturne da e per i villaggi montani e gli studentati, con un abbonamento al trasporto pubblico locale basato sul reddito e le fasce isee.
Vorremmo una Città femminista ed inclusiva, attraverso la realizzazione di consultori, la diffusione di assorbenti e contraccettivi gratuiti, la creazione di una rete di centri antiviolenza, la formazione sulla violenza di genere, il raggiungimento della parità retributiva, la costruzione di asili nido gratuiti, e la realizzazione di azioni per contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Messina deve essere una vera Città Antimafia e puntare sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’amministrazione trasparente, la promozione di percorsi di legalità e iniziative antiracket.
Immaginiamo una movida a misura d’uomo con l’istituzione del* sindac* della notte, l’implementazione di servizi di educativa notturna, di strada e di riduzione del danno, la costituzione di luoghi di socialità svincolati dall’obbligo del consumo, un piano sociale per la vita notturna costruito da associazioni, istituzioni e operatori del settore.