Prevenzione a tutto campo con l’accesso ai nuovi antibiotici e all’uso di diagnosi rapide e tempestive, approccio multidisciplinare, rete di servizi, centralità dei laboratori di microbiologia e apporto delle società scientifiche alla elaborazione di linee guida efficaci. Sono solo alcune delle proposte arrivate dal convegno “Eredità Covid-19: AMR la Pandemia silente prevenzione e diagnosi”, promosso dall’ Associazione “Giuseppe Dossetti: i valori. Tutela e sviluppo dei diritti”, con SIM e AMCLI e il patrocinio di SIAARTI.
Società scientifiche, ricercatori, clinici, microbiologi, docenti, aziende e rappresentanti del Parlamento, si sono confrontati a Roma, presso “Spazio Europa” –sala del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea – sugli strumenti urgenti per combattere la resistenza antimicrobica, facendo i conti con una realtà quale la sanità pubblica italiana, a corto di risorse atte a promuovere la ricerca e afflitta da una opprimente burocrazia.
La resistenza antimicrobica (AMR) è stata dichiarata dall’OMS uno dei principali problemi sanitari mondiali e secondo i dati dell’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, si stima che nel 2050, se non si correrà ai ripari tempestivamente, si potrebbe arrivare fino a un milione di decessi nel mondo. Una pandemia silente, cresciuta durante il Covid, che vede il nostro Paese insieme alla Grecia, con la più alta prevalenza di patogeni resistenti agli antibiotici e 10mila decessi annui.
È necessario intervenire, rapidamente, con gli strumenti di prevenzione oggi disponibili. L’associazione, da anni attiva sul fronte AMR plaude alla recente approvazione del nuovo PNCAR “Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza” e intende, a ri-partire dall’evento di ieri, per rinnovare il suo impegno a collaborare con i decisori politici, per sollecitare urgenti ed efficaci strategie per questa vera Emergenza sanitaria, minaccia per il nostro Paese di scottante attualità e in alcuni aspetti, sottovalutata.