L’ultimo, recente affondo del leghista e “serenissimo” Presidente del Veneto, Luca Zaia sulla presunta utilità per le regioni, in primis, per quelle ricche fautrici della cosiddetta “autonomia” differenziata, di gestire direttamente e liberamente il personale scolastico, docente e no, rende evidente anche per più distratti, tra cui sarà bene annoverare il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, quali siano in concreto gli interessi perseguiti da queste regioni e dalle forze politiche che ne spalleggiano le scelte.
Occorre essere precisi e chiari nell’uso delle parole, qui più che di una regionalizzazione sembra si tratti del tentativo in atto di una disarticolazione egoistica e palesemente a-costituzionale delle forme di organizzazione e contrattualizzazione di tutto il personale scolastico.
Noi come Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea della Sicilia da subito e senza titubanze denunciammo la natura apertamente differenzialista e interessata che si celava e si cela dietro questa narrazione erroneamente e beffardamente raccontata come “autonomia”.
Quest’ultimo, in ordine di tempo, intervento del Presidente Zaia, in concreto, non ragiona di temi culturali, linguistici e/o identitari, pure spesso strumentalmente evocati, ma mira netto al vero scopo che in campo scolastico anima l’impegno delle destre e dei loro sodali, ovvero parcellizzare, disarticolare il complessivo sistema di regole e guarentigie che ad oggi governano il sistema scolastico italiano per offrirlo poi “spacchettato” agli interessi del mercato neoliberista.
Il passo successivo, infatti, è quello di inserire criteri non universalistici nella scelta del personale, magari facendo pesare la residenza di provenienza o, con la messa in discussione del valore legale del titolo di studio già proposta, la collocazione geografica del percorso formativo. Se ti sei laureato in un’università siciliana e non veneta allora non avrai i titoli per accedere alle assunzioni dando ancora maggiore discrezionalità ai Dirigenti scolastici e agli Ambiti Territoriali.
L’affondo di Zaia mostra non solo le evidenti intenzioni delle parti politiche oggi al governo a Roma come anche, ahi noi, a Palermo ma evidenzia, inoltre, una sempre più crescente, spregiudicata insofferenza. Si tratta di “spinte” che vanno rintuzzate e restituite al mittente in nome della Costituzione e della sua ratio anche autonomistica, ma non certo discriminatoria e secessionista.
Siamo, inoltre, contenti che anche la CGIL, per tramite del suo segretario generale, avverta l’esigenza, in modi e forme proprie, di rintuzzare questi tentativi facendo sentire forte la propria voce.
Fabio Cannizzaro – Responsabile Organizzazione Segreteria regionale
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea