Ogni giorno a Messina c’è un pezzo di territorio, di collina, di litorale che finisce inghiottito, scavato, stuprato, deturpato da ruspe, cemento, incuria, senza che nessuno intervenga. Chi dovrebbe proteggere l’ambiente, la natura, il territorio, le stesse vite umane si rifiuta di vedere il paesaggio, la zona, la collina com’è davvero. Hai una casa, un terreno, una vita e poi perdi tutto. Mi piacerebbe che chi di dovere girasse un po’ per le vie di Messina, magari in via Leonardo Sciascia a S. Licandro, nei pressi dei cosiddetti campetti Coppola o lungo i litorali, le colline, le zone più incantevoli della città… solo così, forse, oggi – osservando tutto quel grigio – si domanderebbe come è stato possibile che, dove c’era una volta del verde, degli alberi, è tutto trasformato. In peggio, purtroppo. Gli alberi cadono, muoiono, le colline diventano preda di affaristi, palazzinari, lobbisti.
Eppure quell’evento, quella terribile tragedia, che colpì la zona lungo la costa ionica, immediatamente a sud della città di Messina, avrebbe dovuto insegnare qualcosa ai controllori del bene pubblico, ai tutori dell’ordine. Non vorremmo che in questa città a furia di girare la testa da un’altra parte per ignavia, complicità, codardia si diventa spettatori e non attori. Scrivo questo perché sono stufo di assistere a tragedie che forse si potevano evitare se solo qualcuno si fosse indignato, preoccupato, arrabbiato per le porcherie che percepisce. Basta rimanere in silenzio! La dignità è l’unica cosa che ci tiene svegli. #NONCHIAMATELOSOLOMALTEMPO