Messina. Ogni giorno, provengono dal Sindaco, dalla sua squadra, dal suo entourage idee più o meno strampalate, più o meno sballate, più o meno folli.
Tuttavia, la vera pazzia è non cogliere una subliminale richiesta di supporto da partiti, movimenti, forze culturali e sociali, ordini, centri di promozione del sapere. A mio avviso dietro boutade, sparate e provocazioni si cela la necessità di una interlocuzione che sappia elevare il livello dal commento social a strutturata – e se si vuole serrata – discussione (meglio elaborazione) per definizione ne’ pro né contro, ne’ accondiscendente ne avversa, ne’ ruffiana ne’ di traverso ma autenticamente impegnata.
Nel rispetto del dialogo tra Giunta e Consiglio comunale, mancano alle spalle sedi di incontro e scontro su temi e soluzioni.
Faccio un esempio. È stata presentata una relazione di primo anno di mandato corposa. In quale topos, fuori dal palazzo, è stata esaminata? Si assiste ad un dinamismo amministrativo (spesso frutto di compulsivo istinto di sovraesposizione mediatica) ma sembrano sfuggire le questioni (diciamo da strumenti di pianificazione e programmi complessi) che possono connotare di progettualità identitaria e strategica la riflessione e azione politica.
Ora . . . l’istanza dell’avv. Scurria . . . personalmente la leggo così:
nessun risanamento è possibile se la baracca resta problema dei baraccati, in una città e una comunità che – invece di scommettere sulla bellezza – vuole continuare a convivere con disagi, brutture e nefandezze. Tanto vale elevarle a segno distintivo.
Chi è disponibile per momenti di studio, critica e proposta a partire da quelle 1300 pagine circa per non girare le spalle (o fare spallucce) ai problemi … De Luca compreso?
Emilio Fragale