“Leggiamo con profondo sconcerto la notizia dell’efferato assassinio di Yelena Grigoriyeva, attivista lgbti, in Russia, poco distante da casa sua”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
Che prosegue: “Yelena era un bersaglio segnalato esplicitamente nei siti che incitavano all’odio e alla violenza contro le persone lgbti. Quell’incitazione si è concretizzata nel più mostruoso dei modi. Mentre piangiamo la morte di Yelena e ci stringiamo con affetto alle persone che condividevano le sue battaglie, non possiamo non allarmarci per quanto di simile, in termini di incitazione all’odio, sta accadendo nel nostro Paese e per i legami torbidi che l’Italia, per tramite del Ministro Matteo Salvini, sta costruendo con la Russia, governo apertamente omofobo in cui questi fatti sono tutt’altro che nuovi o occasionali. Ieri, sui social media, Giuseppe Cannata, vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli, incitava allo sterminio di gay e lesbiche dal suo profilo Facebook: oggi quella persona è indagata per istigazione a delinquere.
Non solo: nei giorni scorsi, in diversi consigli comunali è circolata una richiesta di schedatura della famiglie omogenitoriali, mossa da Fratelli d’Italia cavalcando alcuni fatti di cronaca. Ecco perché la notizia dell’assassinio di Yelena ci terrorizza e ci spinge a chiedere parole chiare da questo governo sulle relazioni sulla Russia, oltre che un’inequivocabile condanna di quanto accaduto.”, conclude Piazzon