Un territorio depresso e una pericolosa sacca di precarietà nella precarietà. L’assemblea del Slp Cisl Messina che si è tenuta nel pomeriggio all’Hotel Europa accende i riflettori sulla situazione allarmante dei lavoratori di Poste Italiane in provincia di Messina. «I dati degli ultimi tre anni parlano chiaro – ha spiegato il segretario provinciale Filippo Arena – Messina ha “perso” il 10% della forza lavoro complessiva, almeno 150 lavoratori che, esasperati, hanno preferito essere “esodati” anche a costo di una perdita economiche. Posti perduti e mai recuperati, senza alcun turnover».
Nel settore corrispondenza ormai il lavoro è affidato ai cosiddetti “contratti a tempo determinato” che si attestano a più del 50% degli operatori in tale settore, portalettere e addetti allo smistamento con una precarietà che, per Slp Cisl, «sta ormai superando i limiti della decenza. Dal 2014 ad oggi non c’è stata alcuna assunzione definitiva».
Ma alla precarietà di fatto va sommata la precarietà che vivono ogni giorno quanti lavorano all’interno degli Uffici Postali costretti a subire pressioni commerciali, spostamenti da un ufficio ad un altro nel tentativo di coprire carenze allarmanti. Sono 12 gli Uffici Postali sul territorio che non hanno più un direttore titolare e rappresentano quel presidio sociale importante per cui Poste ha coinvolto 3000 sindaci in tutta Italia. L’esempio più chiaro è quello di Santa Domenica di Vittoria dove non c’è nessun lavoratore da gennaio 2017, ma resta aperto solo con assegnazioni temporanee. Non stanno meglio gli altri Uffici che hanno subito la perdita mai rimpiazzata degli operatori.
«Una carenza che si ripercuote anche sugli altri lavoratori – aggiunge Arena – che ormai lottano ogni giorno con patologie dovute allo stress». E poi è stato evidenziato l’aspetto legato ai part time. «A Messina sono 160 posti di lavoro coperti da ragazzi a tempo parziale che lavorano soltanto 15 giorni al mese e che aspettano da anni di poter essere trasformati in tempo pieno data la notevole carenza perché è evidente che lavorando a metà creano altrettanta carenza. Altra precarietà nella precarietà».
C’è un settore a Messina, su cui Poste Italiane sta sapientemente puntando per il futuro, quello del Centro Servizi per la gestione documenti digitalizzati: «Ma – spiega Arena – delle 78 unità previste ne ha solo 55. E mai nessun potenziamento è stato previsto, neanche a tempo determinato, nonostante il lavoro cresca sempre di più».
L’assemblea del Sindacato Lavoratori Postali della Cisl ha quindi annunciato che presserà l’azienda per una stabilizzazione dei lavoratori quanto mai «necessaria, vitale e dovuta». «Per i lavoratori postali – ha concluso il segretario regionale Giuseppe Lanzafame – è diventato impossibile lavorare, prendere un giorno di ferie, programmare la propria vita e l’unica soluzione è eliminare ogni precarietà trasformando a tempo pieno i part time e prevedendo nuove assunzioni. Posti di lavoro che darebbero respiro a tutto il territorio siciliano e in particolar modo a quello messinese».
«I diritti perduti – ha detto il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – vanno ricostruiti e la precarietà va combattuta per dare certezze e non creare quel bisogno facilmente acquistabile dal potente o dal politico di turno. Essere liberi è anche questo».