Si terrà martedì 22 settembre alle ore 10.30 presso la Sede della Caritas diocesana di Via Emilia 19, la conferenza stampa di presentazione del Report Povertà 2019-20 dedicato prevalentemente alla “povertà educativa”, ma comprendente inoltre un’analisi delle situazioni di maggiore povertà a partire dai dati raccolti dai Centri di Ascolto Parrocchiali.
Il Report 2019-2020, quest’anno pubblicato con una formula straordinaria ossia con dati relativi all’anno 2019 ed al primo semestre 2020, contiene inoltre una approfondita ricerca multifattoriale sulla povertà educativa. La ricerca è stata curata dall’Osservatorio Diocesano delle Povertà e delle Risorse, grazie alla collaborazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, del Servizio Sociale dell’ASP 5 di Messina, dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Direzione Provinciale dell’INPS. L’analisi ha comparato e messo su mappa i dati della dispersione scolastica, dei percettori del reddito di cittadinanza, dei procedimenti penali e civili che coinvolgono minori, dei casi presi in carico dal Dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’ASP.
Si tratta di una ricerca innovativa per Messina, perché si basa su un’analisi multifattoriale della povertà, attraverso una pluralità di indicatori che vengono posizionali su mappa attraverso la tecnologia GIS (Geographic Information System) che consente quindi di elaborare una vera e propria cartina topografica del disagio giovanile.
Il Report 2019-20 contiene inoltre una panoramica circa gli aiuti forniti durante il periodo di lockdown e il resoconto del Progetto “Lavoro è Dignità” che nel 2019 ha visto la realizzazione di azioni a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale.
«La povertà non è solo mancanza di reddito o di lavoro: è isolamento, fragilità, paura del futuro – afferma padre Nino Basile, direttore della Caritas diocesana – il Report che presentiamo è stato redatto avendo negli occhi il volto dei minori delle periferie difficili e complesse del nostro territorio, dei disoccupati, soprattutto quelli ultraquarantenni privati della dignità di lavoratori, delle donne schiacciate tra le difficoltà occupazionali e il lavoro in famiglia. Quanto osservato e rilevato – conclude padre Basile – è messo a disposizione della comunità cristiana per l’animazione al suo interno e verso la società civile».