RADIO ZANCA: ATTENZIONE ALLA SICUREZZA DEI CITTADINI. CHI HA PAURA DI FAR RISPETTARE LE REGOLE?

A Messina si fa presto a dire sicurezza: le ultime settimane hanno fatto registrare fatti di cronaca inquietanti con ripetute aggressioni tra minori e polemiche sui social. Una delle cose più difficili per un sindaco è gestire il territorio e dare spazio alle diversità di vedute. Ovviamente, per calmare le acque, si fa presto anche a prometterla a suon di retate e di blitz delle forze dell’ordine. Nel caso in questione del controllo delle strade da parte dei vigili urbani: che a dirla tutta, nonostante le assunzioni della Giunta Basile, sembrano essere pochi in quelle periferie definite a rischio, così da farci supporre che la sicurezza a cui abbiamo diritto, è a nostro carico.


A dare retta all’unica religione in cui crediamo con entusiasmo, quella dell’Omertà per quieto vivere, coniugato alla santissima stupidità di distruttori sistematici della città, la soluzione è girare la testa da un’altra parte per non vedere le tantissime porcherie lungo il territorio. Dai marciapiedi occupati abusivamente a mo’ di “lei non sa chi sono io“, alle telecamere installate nei cosiddetti quartieri a rischio, per controllare, non i ladri, bensì l’arrivo della polizia…

E che dire dei cartelli abusivi dei passo carrabile e divieto di sosta? Ben visibile a tutti, ma stranamente non controllati e sanzionati dai vigili urbani: comandante Giovanni Giardina cosa risponde? Possibile che nessuno intervenga? Anche questo è far rispettare le regole, sanzionando chi li calpesta.
Ma a quanto pare, al di là degli slogan della Giunta e i proclami del Comandante Giardina, la realtà si incarica di dimostrare che invece è tutto molto più complicato di così e che si tratta invece di governare una enorme complessità, di fronte alla quale le risposte semplici mostrano la corda, come la mostra il reciproco rinfacciarsi di lassismo tra consiglieri comunali d’opposto segno: polemiche che lasciano il tempo che trovano, perché anch’esse rientrano nel novero delle semplificazioni a buon mercato che a memoria storica non hanno mai risolto a Messina, problema alcuno.

La parola magica è produrre “okkupazione” ed emarginazione per gli onesti

Sì, la vita è tutto un film. La realtà che oggi sbatte in faccia a tutti la complessità è che il territorio, dall’ambiente al quieto vivere delle famiglie, è un fascicolo da portare all’attenzione del Comitato dell’Ordine pubblico e di Sicurezza. Ci si scontra con la difficoltà di eseguire nella pratica norme che mettono a tacere, accontentandolo, il comune sentire, ma sortiscono l’effetto di gride manzoniane: minacciose quanto inefficaci. Se i giovani sono oggi un problema sociale, figurarsi i loro genitori… Hai voglia a dire che la ripresa è dietro l’angolo e mal che vada, ci saranno nuove assunzioni a Messina Social City e Messinaservizi Bene Comune s.p.a. Ma quando mai! Quando arriva il momento delle scelte la bilancia pende sempre da una parte: chissà mai perché…

 


È ovviamente un esempio paradossale, per dire che la sicurezza è una complessità sociale che non si esaurisce nella realtà di porte che si aprono e si chiudono e la cui gestione non può essere delegata alla magistratura e alle forze dell’ordine in assenza di una rete che faccia da paracadute alle smagliature del tessuto sociale a monte. Non la si risolve neanche negando i problemi o minimizzandone la portata (occupazione abusivo del suolo pubblico o del demanio, cartelli fasulli di passo carribile, lasciando che si autoalimentino dove ci sono. E guai a protestare..!) dove non c’è legge vince la legge del branco e sono i più fragili a rimetterci.

Sindaco Basile, comandante Giardina, rompete la catena di omertà, l’elastico della paura si tende e si spezzi. Da qui comincia la risalita. La bonifica del territorio. Giornate e pensieri, fatti e circostanze: la realtà di Messina e l’irreale onirico di una slow motion. Di parole inutili ne abbiamo sentite fin troppe!