Messina – FP CGIL: «Ecco gli effetti dello show messo in atto dal Sindaco De Luca contro i lavoratori del Comune»…
Questa mattina un lavoratore che opera all’interno nella sede distaccata dell’ex Real Convitto Dante Alighieri, è stato violentemente colpito da un utente per motivazioni ancora da chiarire. FP CGIL: «Fin quando il primo cittadino continuerà ad avvelenare i pozzi, episodi come questo saranno all’ordine del giorno»
«Ancora un’aggressione, l’ennesima, ai danni di un dipendente comunale, la cui principale “responsabilità”, probabilmente, è quella di ricoprire un incarico all’interno di quegli uffici che il Sindaco De Luca, quotidianamente, schernisce ed espone al pubblico ludibrio, contribuendo a esasperare gli animi e avvelenare i pozzi. Adesso, però, è il momento di dire basta». Questo il commento del segretario della FP CGIL, Francesco Fucile, e del responsabile aziendale, Giuseppe Previti, di fronte ad un nuovo episodio di attacco, fisico, nei confronti di un lavoratore del Comune.
«Nel porgere massima solidarietà al dipendente per una pronta guarigione, non possiamo non evidenziare come questo spiacevolissimo evento – commentano ironicamente Fucile e Previti -, si verifica proprio a 48 ore di distanza dall’ennesimo “show social” messo in atto dal Sindao De Luca nei confronti di un altro dipendente comunale. Appare evidente e chiaro a tutti che quanto accaduto questa mattina, è l’espressione plastica del clima di tensione da addebitare in toto agli atteggiamenti assunti dal primo cittadino. La strumentalizzazione, ai fini di propaganda, delle inefficienze e dei ritardi della macchina burocratica, è una scelta precisa di De Luca e queste, però, sono le conseguenze. Dobbiamo capire se ci siano i margini affinché gli organi competenti facciano le necessarie valutazioni in merito a quanto avvenuto. Come organizzazione sindacale possiamo spingerci fino ad un certo punto, ma è certo che bisogna effettuare un’analisi complessiva su quanto accaduto e sulla modalità con cui il Sindaco tratta e si interfaccia con i pubblici dipendenti, esposti quotidianamente ad un odio generalizzato»