Messina – Apprendiamo mezzo stampa e con i soliti toni trionfalistici politici, che la città di Messina vedrà finanziati progetti con oltre 15 milioni per il ripristino di impianti sportivi, ma in questo contesto resta dimenticata Galati Marina e il suo famoso campo sportivo, che ha allenato anche campioni di fama internazionale.
Il Comitato Salviamo Galati Marina, ha sempre evidenziato nei suoi interventi, che per la salvezza del villaggio rivierasco, non servivano solo interventi di mitigazione del rischio dell’erosione costiera, ma che, di pari passo, venisse ridato al paese tutto ciò che il mare ha portato via, tra cui un campo sportivo ed una villetta a verde pubblico.
Il campo di Galati negli anni passati è stato un punto di riferimento per lo sport di tutta la città, non solo per il calcio, ma anche nell’ospitare i campionati di baseball e football americano, fornendo non solo un luogo di allenamento e sfida per gli sportivi, ma anche spettacolo e diffusione della cultura dello sport con ricadute positive su tutta la zona sud, anche per l’aspetto economico con ad esempio l’indotto che si creava attorno ristorazione e pernottamenti.
Ci saremmo aspettati maggiori attenzioni per quel paese che oggi, si, vede bei massi sulla riva, ma con ancora una ferita aperta dati i disagi sociali ed economici.
Ciò che rimane del campo di Galati può essere riutilizzato, ridimensionato e rifunzionalizzato a sport più adatti all’area oggi esistente, così come si potrebbe pensare all’utilizzo di terreni vincolati dal piano regolatore a servizi nelle vicinanze, di certo non possiamo accettare una politica di abbandono o peggio alienazione di beni in favore di terzi che sotto il falso nome di “valorizzazione” potrebbero essere dati ad altri enti, che di certo non avrebbero capacità economiche e di progettazione come quelle che ha la pubblica amministrazione. Chiediamo che le Istituzioni agiscano e si prendano carico della cosa pubblica e delle richieste dei cittadini, per sanare una condizione causata anche da loro responsabilità precedenti.
Cogliamo l’occasione per ribadire lo stato di emergenza e le necessità territoriali legate al dissesto idrogeologico del territorio suddetto.