Il fattore Messina per conquistare Palazzo Zanca ha incassato l’endorsement del fattore Amministrative, ma non ha fatto i conti col fattore Paraculismo.
Lo spot per Palazzo Zanca è prima sfacciato poi diventa subliminale. Improvvisamente ti guardi intorno – ci vorrebbe una telecamera con quei movimenti di macchina tanto cari a certi film: che accade nel centrodestra? “Insieme si può andare lontano”, recitava uno degli inni cari al consociativismo di antica memoria, ma forse per andarci il candidato sindaco più accreditato del centrodestra messinese Dino Bramanti ha bisogno di richiamare sull’attenti (sic) e all’ordine (sic al quadrato) tre “avversari” che si sono inimicati il fronte civile dell’elettorato con le loro ultime uscite sul fattore Messina, inteso come luogo istituzionale: Cateno De Luca, Emilia Barrile, e Pippo Trischitta. Tutto questo proprio mentre arriva il taglio delle bugie con la presentazione delle liste: l’endorsement per la campagna elettorale. I messinesi perché dovrebbero votare per Bramanti? Già, bella domanda. Intanto chi sono gli avversari? Antonio Saitta, di sicuro. Quindi Gaetano Sciacca, il sindaco uscente Renato Accorinti. Chi altri? Di sicuro c’è tanta confusione. Ogni giorno è una sorpresa, ci mancava pure Carmelino Lo Monte con la sua Lega. Ci pensate? Invece di mettere sul tavolo del dibattito le emergenze cittadine mai risolte dovremo occuparci di banalità come il portatore di croce celtica, il rivendicatore di braccialetto antiviolenza. L’orgoglio cittadino e la denuncia del degrado. No, non ci siamo. Fuori i bulli, fuori i paraculi, fuori i furbetti della poltrona. Magari è per questo che l’annunciata conferenza stampa a voci unite di Bramanti & De Luca non ci sorprende più di tanto. E’ la politica bellezza. Uno sventolerà le prime pagine della Gazzetta del Sud, l’altro tirerà fuori dalla tasca una scatoletta che dovrebbe rappresentare il prototipo di come funziona il braccialetto elettronico, la pianta delle periferie abbandonate con tutte le diramazioni del futuro percorso insieme e financo le fotografie dei cantieri in corso, dove per cantieri si intendono gli accordi pre elettorali con le tante anime e animelle del centrodestra messinese.
Povero Bramanti in che guaio ti sei cacciato… Che forse, a sua volta, dovrebbe invitare i suoi candidati a studiare di più per evitare gaffe più o meno volute e sbandierare intenzioni di non-voto destinate a lacerare le piaghe di quel vasto fronte che, a un mese abbandonante dalla elezioni, ancora non sa che alleati pigliare. E con quali mercenari, di grazia? Esportati dalla cosiddetta società civile o arruolati direttamente in terra straniera, vedi Pd, ex rivoluzionari dal basso e fuoriusciti dal Megafono? Grande libertà ma anche grande ipocrisia, insomma. E allora? Allora, detto tra noi non pensate a quale inciucio, quale poltrona, quale scambio di favori. Pensate a quale città. Io ci penso ma vedo solo i resti di una comunità e ogni tanto mi deprimo. Non rientrate nel caos. Voltate pagina: i tipi troppo laccati, precisi ed eleganti mi spaventano sempre.