Tutti, rivendicano i propri diritti. Dai precari ai disoccupati: mai nessuno, però, che parli di doveri, di regole, di educazione, di merito (spesso ho dovuto sorbire lezioni sul merito, per poi scoprire che lo stesso protagonista non lo ritiene necessario se gli si ritorce contro la sua smania di potere e controllo).
È tempo di rimboccarsi le maniche, assumendosi le proprie responsabilità. A cominciare da chi sta più in alto, che sia Rettore, Sindaco o il capo di una grossa azienda. Essere irresponsabili, nel mondo del lavoro come altrove, è un peccato grave perché danneggia altri, che ne pagano le conseguenze: dovremmo sostenere, aiutare, portare a esempio chi lotta per infrangere le barriere – reali o metaforiche – di questa città invece di fare il tifo per chi fa dell’inganno il suo stile di vita