“Credo che sia evidente che siamo di fronte ad un fallimento del referendum, che noi abbiamo detto fin dall’inizio, che non avrebbe aiutato a fare le riforme della Giustizia, che sono necessarie per il nostro Paese ma cercava di semplificare alcuni temi e riportarci indietro alla battaglia contro la magistratura, piuttosto che tra pseudogarantisti e pseudogiustizialisti.
Credo che i cittadini abbiano dato un messaggio chiaro: chiedono alla politica di fare le riforme. Le riforme in Parlamento si stanno facendo. Tra mercoledì e giovedì arriva in Aula al Senato l’ultimo pezzo della riforma Cartabia, che riguarda proprio i quesiti referendari sul CSM. Credo che il modo migliore per dare risposte ai cittadini, di fronte a questo dato, sia proprio quello di una politica che completa le riforme”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato e Capogruppo PD in Commissione Giustizia del Senato, intervenendo a TgCom24.
“Ci sono diverse questioni da modificare sul referendum ma qualunque modifica è inutile se si pensa di usare il referendum per fare campagne politiche invece che per intervenire direttamente sui temi che riguardano i cittadini. – ha proseguito Mirabelli – Sono sicuro che sarebbe stata un’altra la partecipazione se i temi del suicidio assistito e della liberalizzazione della cannabis fossero stati messi al voto. Evidentemente questi erano quesiti messi lì, mentre il Parlamento è impegnato nel fare le riforme, per cavalcare di nuovo un conflitto che i cittadini sulla Giustizia non chiedono. I cittadini, sulla Giustizia, vogliono processi più rapidi, tempi certi e nessuno di questi quesiti si occupava di queste questioni mentre le riforme, che abbiamo già approvato in Parlamento e per cui si aspettano i Decreti attuativi, se ne sono occupate”.