Come ci aspettavamo, tutta la messa in scena di queste settimane con al centro il dibattito tra ponte e tunnel ha portato, fino ad ora, solo a questo: un bel niente. Certo, la partita è ancora aperta e andrà giocata – da noi come dai Si Ponte – con tutti i mezzi necessari.
Dalle linee guida del governo emerge chiaramente come non si vogliano spendere soldi per le opere che al Sud e nelle Isole sono veramente necessarie. Niente soldi per la sanità, niente soldi per l’edilizia scolastica, niente soldi per le infrastrutture di prossimità, a parte quattro spicci per il tratto ferroviario Catania-Messina-Palermo. Ma soprattutto, niente soldi per la messa in sicurezza del territorio.
Per queste ragioni non possiamo fare altro che ribadire l’urgenza di tornare in piazza per rivendicare con forza quello che ci spetta di diritto.
Il 26 settembre alle 17:00 ci vediamo in Piazza Unione Europea, per pretendere che dal Recovery fund arrivino i 70 miliardi che spettano di diritto ai territori meridionali e che questi vengano spesi per interventi realmente necessari.