Riceci (PU), bocciato il progetto-discarica: una vittoria per l’ambiente e la società civile

di EveryOne Group

Circa 120 cittadini di Gallo di Petriano e zone limitrofe hanno tenuto stamattina un presidio pacifico per dire NO al mega impianto di smaltimento di rifiuti speciali, di fronte alla sede della Provincia di Pesaro e Urbino (Pesaro, viale Gramsci, 4), in occasione della Conferenza dei servizi riunitasi online per esprimere un parere definitivo sulla realizzazione del progetto. Accanto a loro, gli attivisti di cinque associazioni: La lupus in fabula, DiversaMente, Marea verde speranza, Marche a rifiuti zero, EveryOne Group, Urbino contro la discarica a Riceci.

Ieri, in vista della Conferenza, l’azienda aveva presentato una serie di nuove integrazioni in risposta alle deduzioni dei tecnici dell’Arpam sul Piano di monitoraggio e controllo e sulla Valutazione di Impatto Ambientale. La conferenza, iniziata alle dieci, si è prolungata nel pomeriggio. Ribadendo i punti chiave per cui la discarica non può essere autorizzata ovvero la distanza dall’abitato, la necessità di tutelare i corsi d’acqua e i crinali, la presenza di pendenze superiori al 30%, la Provincia ha confermato che non avrebbe rilasciato all’azienda l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA). Successivamente, dopo una rapida analisi del nuovo materiale presentato dall’azienda, la Conferenza stessa ha bocciato il progetto.

Il Presidente della Provincia Giuseppe Paolini ha anticipato, incontrando la società civile, che l’azienda presenterà ricorso al TAR. Va considerato tuttavia come un verbale conclusivo di Conferenza dei servizi non sia facilmente impugnabile, secondo il più recente orientamento giurisprudenziale. La lunga vicenda, dunque, ha vissuto oggi una tappa positiva, accolta con sollievo da cittadini e associazioni. Tuttavia, Riceci rimane l’emblema di come il business dei rifiuti e dell’energia non si fermi neanche davanti alle norme che tutelano l’ambiente, il paesaggio e la salute dei cittadini. È ormai necessario, se ne è parlato molto, stamattina, fra cittadini e attivisti, che la difesa del territorio si avvalga di una maggior forza giuridica, perché le azioni civili non bastano più e chi conduce i  progetti in corso, che contemplano un giro d’affari da capogiro, non sembra intenzionato a mollare la presa. Le associazioni che hanno organizzato il presidio odierno hanno anticipato l’opportunità di indire al più presto una conferenza stampa a Pesaro per rendere pubblici i programmi futuri di difesa del territorio e dei diritti, che daranno inevitabilmente una priorità maggiore all’aspetto legale. Il primo obiettivo in agenda, nell’ipotesi che, come sembra, si chiuda finalmente il progetto della mega discarica, è quello di ottenere al più presto il vincolo ambientale per Riceci e territorio paesaggistico limitrofo.

 

Foto di Fabio Patronelli