A Messina nel mese di agosto 2023 si registrano un incremento congiunturale del +0,6% e un incremento tendenziale del +6,1% dell’indice dei prezzi al consumo.
Gli indici dei prezzi al consumo di agosto 2023 sono stati elaborati tenendo conto di una progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Come ricordato nella nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali che locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato). Nella città di Messina nel mese di agosto 2023 si registrano un incremento congiunturale del +0,6% e un incremento tendenziale del +6,1% dell’indice dei prezzi al consumo. Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente prodotti alimentari e bevande analcoliche (+11%), bevande alcoliche e tabacchi (4,4%), abbigliamento e calzature (5,2%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,5%), mobili, articoli e servizi per la casa (+5%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%), trasporti (+1,4%), comunicazioni (+1,2%), ricreazione, spettacoli e cultura (+2,7%), istruzione (+1,5%), servizi ricettivi e ristorazione (+8,9%) e altri beni e servizi (+4,2%). E’ quanto emerso nel corso della riunione della commissione comunale di controllo prezzi, presieduta dall’assessore con delega ai Servizi al Cittadino Massimiliano Minutoli.
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di agosto 2023.
Prodotti per fumatori: si registra un lieve aumento congiunturale di sigari e sigaretti (+0,3%; +2,0 il tendenziale), a causa dell’aumento di alcune marche di sigaretti, a fronte di una diminuzione degli articoli per fumatori (-1,5%).
Energia elettrica: nel mercato libero diminuiscono, a livello congiunturale, i prezzi dell’energia elettrica (-0,4%; -8,1% il tendenziale) e del gas di città e gas naturale (-7,7%; -3,6% il tendenziale), risultando su livelli inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel mercato tutelato aumenta, sempre a livello congiunturale, il prezzo del gas di città e gas naturale (+2,3%; -33,1% il tendenziale).
Prodotti farmaceutici: si registra un leggero aumento congiunturale dei medicinali di fascia C – SOP OTC (+0,2%; +7,2% il tendenziale) e degli integratori alimentari (+0,3%; +4,6% il tendenziale).
Servizi di telefonia: si rileva un aumento, in termini congiunturali e tendenziali, dei servizi di telefonia fissa a banda larga (+0,8%; +2,6% il tendenziale), a fronte di una diminuzione dei servizi di telefonia mobile (-0,5%; -0,5% il tendenziale).
Servizi di trasporto: si registra un aumento generalizzato dei prezzi dei servizi di trasporto, dovuto al picco della stagione turistica. Per quanto riguarda il trasporto aereo, il maggiore aumento congiunturale è registrato dai voli europei (+9,6%; -9,3% il tendenziale), seguiti da quelli intercontinentali (+6,6%; -44,7% il tendenziale) e da quelli nazionali (+2,0%; +22,0% il tendenziale). Nei voli europei l’incremento di prezzo interessa sia il settore low cost sia, in modo più marcato, quello tradizionale, nei voli nazionali l’incremento è dovuto esclusivamente al settore tradizionale, mentre il settore low cost registra un lieve calo, nei voli intercontinentali la marcata flessione tendenziale è dovuta all’incremento congiunturale più elevato registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, aumentano quelli nazionali (+3,9%; +3,9% il tendenziale), a causa della minore disponibilità di offerte commerciali per il servizio di alta velocità. Si registra, inoltre, un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+27,1%; -3,3% il tendenziale), dovuto sia alle destinazioni verso l’estero sia soprattutto a quelle verso l’interno, in particolare in direzione delle isole maggiori.
Attività turistiche e ricreative: tra le attività turistiche si rileva un aumento in termini congiunturali e tendenziali dei pacchetti vacanza sia a livello nazionale (+7,6%; +17,0% il tendenziale) sia a livello internazionale (+1,4%; +3,7% il tendenziale). Aumentano anche i prezzi di villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+2,0%; +5,6% il tendenziale) e degli agriturismi (+1,6%). Tra le attività ricreative, registrano un aumento congiunturale gli stabilimenti balneari (+5,8%; -5,5% il tendenziale) e i parchi di divertimento (+0,9%; +11,3% il tendenziale).
Cultura: diminuisce, a livello congiunturale, il prezzo dei giornali quotidiani, sia a diffusione locale (-0,7%; +0,8% il tendenziale) sia a diffusione nazionale (-0,4%; +0,0% il tendenziale) e quello dei periodici (-0,8%; +5,3% il tendenziale).