Le politiche Uisp per i beni comuni e le periferie lavorano per legare esigenze del territorio e prospettive politiche in tema di rigenerazione e riqualificazione urbana, in un’ottica di promozione del benessere dei cittadini e di costruzione di comunità coese. In vista del Congresso nazionale Uisp, che si terrà a Tivoli Terme (Roma) dal 14 al 16 marzo, riannodiamo i fili di quattro anni di attività ascoltando i responsabili e le responsabili dei Dipartimenti e delle Politiche nazionali Uisp.
Diamo il via a questa rassegna di idee, riflessioni e prospettive per il futuro con Michele Di Gioia, responsabile nazionale Uisp delle Politiche per i beni comuni e le periferie.
“Questi quattro anni di lavoro sono partiti dall’eredità di Open space, il progetto nazionale Uisp che ha messo queste tematiche al centro dell’attenzione – racconta Di Gioia – da lì siamo andati avanti cercando di implementare le sollecitazioni nate dal progetto e di sviluppare in maniera coordinata i temi che riguardavano l’amministrazione condivisa e l’utilizzo degli spazi pubblici. Temi che sono diventati pressanti nel post-Covid. In particolare, ci siamo concentrati sull’uso condiviso dei beni comuni, in cui rientrano a pieno titolo gli spazi di sport, e abbiamo utilizzato la nostra esperienza e le nostre competenze per immaginare un nuovo percorso progettuale, che si è concretizzato in Sport civico”.
“L’Uisp è stata tempestiva ad affrontare queste tematiche in un momento in cui sono sempre più al centro dell’attenzione, con fenomeni in continua evoluzione che ci hanno permesso di sperimentare alleanze strategiche nella riqualificazione urbana e promozione della salute negli spazi cittadini. Tra questi rientrano anche le strutture scolastiche che rivestono un ruolo importante nei patti di comunità. Abbiamo imparato che al centro di questi processi va messa la rigenerazione della comunità e delle strutture in cui vivono l’esperienza di cittadinanza, con il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che li riguardano”.
Da questa esperienza è nata l’opportunità di inserire le buone pratiche Uisp in una rete europea per ragionare insieme sulla rigenerazione urbana: “Questo è il focus di Placemaking and sport, il progetto di cui l’Uisp è partner e Matera la città pilota in Italia – prosegue Di Gioia – I partner, provenienti da Danimarca, Italia, Malta, Francia, Spagna e Bulgaria si sono confrontati su come lo sport possa essere un elemento promotore della rigenerazione urbana utilizzando le leve della partecipazione, della promozione della salute e del ripensamento degli spazi”.
Su cosa dovranno concentrarsi nel futuro le politiche Uisp per i beni comuni e le periferie?
“Per i prossimi anni dovremo fare in modo che, attraverso lo sport sociale e per tutti, si propongano soluzioni concrete a dinamiche che sono di estrema attualità. Penso alle disuguaglianze che vivono le periferie, alla difficoltà di dialogare tra generazioni diverse, ai fenomeni di violenza ed emarginazione di vaste fasce di popolazione che non trovano spazio nei contesti classici della proposta di attività sportiva. Tutte queste criticità possono trovare una risposta concreta nella possibilità di condividere spazi pubblici adeguatamente riqualificati: è quello che chiede anche l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030, rendere le città più inclusive e partecipative attraverso la collaborazione tra più attori nell’ambito delle comunità. L’Uisp può contribuire a farlo attraverso laboratori e sperimentazioni con cui promuovere nuovi modelli di utilizzo degli spazi urbani, per tutti e tutte e ad uso sociale”.
a cura di Elena Fiorani