Il sottoscritto Libero Gioveni, nella qualità di consigliere comunale di Messina, facendo seguito a una propria interrogazione del 11 dicembre 2017 sul delicatissimo e importante tema in oggetto (a cui però venne data dall’ex Direttore Generale una risposta a mio parere poco esaustiva) e nell’invitare codesta Amministrazione, soprattutto dopo l’ultima vicenda giudiziaria denominata “terzo livello”, a rispettare scrupolosamente la relativa normativa vigente e le indicazioni dell’ANAC che impongono regole rigide alle pubbliche amministrazioni in materia di prevenzione della corruzione e dell’illegalità, Vi significa quanto segue:
Il 21 novembre 2017 il vecchio Consiglio Comunale approvò il Regolamento antimafia e anticorruzione come autentica espressione di legalità, ma sarebbe importante comprendere i motivi per i quali a Palazzo Zanca NON SI APPLICANO ancora rigidamente i dettami della Legge 190/2012, del D.Lgs. 165/2001 e del Piano Nazionale Anticorruzione in merito all’opportunità di far ruotare il personale comunale con funzioni di responsabilità!
Se da un lato tutte le Amministrazioni che si sono succedute negli anni, infatti, hanno fatto ruotare in linea di massima i Dirigenti dell’Ente (fatta eccezione per qualcuno che rimane “ancorato” al suo posto inspiegabilmente ormai da parecchi anni), dall’altro la medesima regola non sembra sia stata applicata per funzionari, tecnici o Direttori di Sezione (visto che taluni hanno tranquillamente “piantato le tende” nel loro settore di competenza!!!), nonostante siano ben chiare le indicazioni dell’ANAC e le norme in materia che, quindi, andrebbero rispettate!
Le disposizioni di legge che disciplinano la materia della rotazione del personale, come è noto, sono contenute nei seguenti provvedimenti:
– Legge 190/2012 art.1 comma 10 lett. b) e comma 4 lett. e);
– D.Lgs.165/2001 art.16 comma 1 lett. l quater);
– Intesa della Conferenza Unificata del 24 luglio 2013;
– Il Piano Nazionale Anticorruzione approvato l’11/9/2013;
– Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014-2016 e successivo aggiornamento.
Se facciamo un’analisi a ritroso nel tempo sull’organigramma del personale dei vari Dipartimenti di Palazzo Zanca, parecchi funzionari responsabili, direttori di sezione, tecnici ecc. stazionano indisturbati anche da 25 anni nei loro posti!
Eppure, le disposizioni di legge e le indicazioni dell’ANAC sono chiarissime; gli ambiti nei quali è più elevato il rischio di corruzione sono quelli interessati dai seguenti procedimenti:
- autorizzazione o concessione;
- scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
- concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati.
Partendo da tali ambiti, quindi, si individuano conseguentemente, quali uffici esposti al maggior rischio di corruzione, i sotto indicati Dipartimenti, che contano tra i procedimenti di propria competenza molti di quelli compresi nei suddetti ambiti:
– Edilizia privata – Urbanistica
– Ambiente
– Commercio
– Manutenzione e Lavori pubblici
– Cultura e Sport
– Servizi Sociali
Il Piano Nazionale Anticorruzione, infatti, in merito alla rotazione del personale, stabilisce che “Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001 sono tenute ad adottare adeguati criteri per realizzare la rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità (ivi compresi i responsabili del procedimento) operante nelle aree a più elevato rischio di corruzione”.
A supporto di tale tesi, l’Allegato 1 dello stesso Piano motiva tale obbligo spiegando che “La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura di importanza cruciale tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello internazionale. L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione”.
Pertanto, alla luce di tutto quanto sopra esposto, il sottoscritto consigliere comunale
I N T E R R O G A
il sig. sindaco, investito per la prima volta della questione, al fine di conoscere:
- se intende perseguire le finalità delle suddette disposizioni di legge e delle chiare indicazioni dell’ANAC in materia di rotazione del personale operante nelle aree a più elevato rischio di corruzione, atteso che fino ad oggi non sono state scrupolosamente rispettate;
- se, quando e in che modo tale opportuna rotazione di personale avverrà (soprattutto di quello operante nei Dipartimenti tecnici) nel rispetto della normativa vigente e del Piano Nazionale anticorruzione, a garanzia della continuità amministrativa e dell’efficienza dei servizi.
Si richiede cortese risposta in forma scritta ai sensi di legge.
Il Consigliere Comunale
Libero Gioveni