
Giardini Naxos – Sabina Barresi continuerà a guidare la Fai Cisl di Messina, la federazione che segue i lavoratori dei settori agricolo, alimentare e ambientale della provincia. La conferma è arrivata al termine del VIII congresso provinciale che si è celebrato a Giardini Naxos, alla presenza del segretario generale nazionale della Fai Cisl, Onofrio Rota, del segretario generale della Fai Cisl Sicilia Adolfo Scotti e del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. Ad affiancare Sabina Barresi la confermata segreteria provinciale composta da Gaetano Merlino e Gino Lunghitano.
In un contesto storico e sociale in rapida evoluzione, segnato da sfide globali come i cambiamenti climatici, le crisi economiche e le trasformazioni tecnologiche, il congresso ha rappresentato un’occasione cruciale per fare il punto della situazione, analizzare le criticità e le opportunità, e definire le strategie future per la tutela dei diritti e la promozione dello sviluppo sostenibile.
Nella sua relazione congressuale, la segretaria generale Sabina Barresi ha affrontato in modo approfondito temi di grande rilevanza per il mondo del lavoro e per il futuro del settore.
«La situazione economica e sociale ci impone un’analisi delle sfide e delle opportunità per il settore agroalimentare e ambientale – ha detto – tenendo bene presente il ruolo del sindacato nella tutela dei diritti dei lavoratori e nella promozione dello sviluppo sostenibile. Le politiche europee e il PNRR hanno un impatto imponente sul settore agroalimentare e ambientale in Sicilia e bisogna massimizzare i benefici per i lavoratori e per il territorio. Sono 3.530 i progetti proposti nella città metropolitana di Messina (3.515 comunali e 15 provinciali) per un impegno complessivo pari a 1,9 miliardi di euro ma, ad oggi, solo il 12% è stato speso concretamente e, considerando che scadono nella primavera del 2026, il rischio è che vadano dispersi”. Barresi ha sottolineato la flessione delle aziende agroalimentari della provincia, che sono passate dalle 8.070 del 2008 alle 6.370 del 2024, anche se negli ultimi 5 anni si registra una leggera crescita (6.167 del 2019 contro 6.370 del 2024) Conseguente anche il calo dei lavoratori nel settore, in particolare gli stagionali passati dai 13.900 del 2019 agli 11.978 del 2024 con quasi 2mila lavoratori in meno in cinque anni. Importante, a Messina, il comparto pesca che vanta 387 mezzi sui circa 2.500 regionali, anche se necessita di ricambio generazionale e misure di sostegno al reddito. «Bisogna proseguire nella buona contrattazione, nella qualificazione delle professionalità, nella qualità e sicurezza nel lavoro. La Fai Cisl Messina – ha dichiarato Barresi – si è confermata un’organizzazione sindacale forte e coesa, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con determinazione e con un forte spirito di unità. L’appello è quello dell’unità e della mobilitazione di tutti i lavoratori dei settori agricolo, alimentare e ambientale, per costruire insieme un futuro di sviluppo sostenibile, di giustizia sociale e di tutela dei diritti».
Capitolo che guarda al futuro è quello sull’intelligenza artificiale. «Serve una riflessione sull’impatto delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro, concentrandosi in maniera particolare sulle opportunità e sui rischi per il settore agroalimentare e ambientale, e sulle proposte per una gestione etica e sociale dell’intelligenza. Bisogna comprendere quale potrebbe essere la condizionalità etica e sociale».
Quindi la partecipazione dei lavoratori e la democrazia economica, con le proposte della CISL e le specificità del territorio con un’analisi approfondita del settore agricolo e agroalimentare in Sicilia e nella provincia di Messina, l’individuazione dei punti di forza e delle criticità e la formulazione di proposte per lo sviluppo del settore e la tutela del territorio. Barresi ha anche analizzato le condizioni di lavoro nei settori di riferimento, concentrandosi in particolare sulla tutela dei diritti dei lavoratori, sulla promozione della salute e della sicurezza, e sul ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
«La Fai Cisl Messina – ha infine concluso – si è confermata un’organizzazione sindacale forte e coesa, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con determinazione e con un forte spirito di unità. L’appello è quello dell’unità e della mobilitazione di tutti i lavoratori dei settori agricolo, alimentare e ambientale, per costruire insieme un futuro di sviluppo sostenibile, di giustizia sociale e di tutela dei diritti».
Ha disegnato un quadro nazionale con i contorni siciliani, invece, il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha evidenziato come «agroalimentare e florovivaismo siano un’eccellenza dell’Italia ma – ha sottolineato – servono politiche sinergiche l’esportazione perché è sempre stato e lo sarà un asset strategico per il Paese che, con i suoi 600 miliardi di filiera agroalimentare, rappresenta una parte importante del prodotto interno lordo. Per la Sicilia è un settore di rinascita, una regione che ha una grande vocazione all’agroalimentare e il territorio di Messina ne è un esempio importante. Puntare sull’agroalimentare è essenziale, ma c’è bisogno anche di un territorio ben tenuto. Questo vuol dire affrontare il tema della forestazione, che è un patrimonio non soltanto per il dissesto idrogeologico, ma anche per il miglioramento del territorio. Cos come è strategico il Consorzio di Bonifica, perché si deve garantire acqua buona ad un’agricoltura buona. Poi c’è il tema del lavoro buono anche in Sicilia, che dobbiamo, diciamo valorizzare. Qual è il lavoro buono? – ha chiesto Rota alla platea – Quello senza caporalato e sfruttamento, fatto di retribuzioni corrette. E per la qualità del prodotto servono anche le vie di comunicazione per le quali c’è bisogno di un lavoro sinergico dove le istituzioni regionali insieme alle associazioni di rappresentanza agricola ed a quelle sindacali devono pensare ad un Patto per il territorio della Sicilia. È necessario potenziare le infrastrutture viarie, interporti, porti anche di saperli mettere insieme così da dare una spinta al mercato anche dei piccoli produttori che, se consorziati e riuniti in cooperative, possono dare una risposta al territorio, al rendimento aziendale, al buon lavoro e valorizzare le produzioni siciliane».
Di infrastrutture per la valorizzazione del settore agroalimentare e florovivaistico ha parlato il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. «L’infrastrutturazione del territorio è uno dei temi che la Cisl di Messina, insieme alle proprie categorie, chiede da tempo. Serve costruire un sistema che guardi alla riorganizzazione dell’intero territorio provinciale, che è molto articolato. Le aree artigianali vanno riqualificate, così come quelle portuali, per le merci in ingresso, ma soprattutto per inviare i nostri prodotti dell’agroalimentare, del florovivaismo e fare arrivare i nostri prodotti in Italia ma anche in Europa. Abbiamo grandi eccellenze – ha ricordato Alibrandi – abbandonate per anni e resistono solo grazie agli artigiani che hanno mantenuto i loro antichi mestieri. Oggi sono un valore aggiunto, per l’occupazione ma anche per il mantenimento di antichi mestieri e dell’identità del territorio».
«La grande sfida – ha sottolineato il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti – dei prossimi quattro anni sarà quella lanciare il settore agroalimentare della Sicilia anche fuori dalla Sicilia. È una sfida della Fai perché crediamo in questo settore che nella nostra regione ha il maggior numero in Italia di aziende di trasformazione, purtroppo non per addetti. C’è una riscoperta dell’agroalimentare e del florovivaistico, grazie alle politiche comunitarie e regionali, molti giovani si stanno riavvicinando perché ci credono, credono nell’ambiente, credono nel sistema Bio. Ma servono i canali di collegamento, perché in Sicilia c’è un problema di viabilità e quindi anche il trasporto dei prodotti diventa difficoltoso per valorizzare l’export».