Il faro: il Colosso di Rodi era una statua enorme, alta circa 30 metri, con un braciere acceso nella mano, che fu eretta come faro nel porto omonimo nel 290 a.C. Fu considerato una delle sette meraviglie del mondo.
Il faro, come intuibile, serve ai naviganti. E’ una torre con alla sommità un sistema di segnalazioni luminose.
Per indicare punti pericolosi, anticamente si usavano fascine di legno, poi sostituite da torri e, dopo le invasioni barbariche, si tornò alla fascine che, pero’, potevano essere usate anche da malintenzionati per far naufragare le navi e impossessarsi dei relativi beni.
Nei secoli la tecnica si evolse fino ad arrivare all’800, che è considerato il secolo dei fari, gestite da guardiani, divenute figure leggendarie raccontata in libri e film.
Oggi i fari sono sostituiti da sistemi digitali che hanno la stessa funzione: aiutare i naviganti nella navigazione.
In vista delle elezioni europee i naviganti, che saremmo noi, sono sconcertati dalle dichiarazioni di esponenti politici che, una volta eletti, vorrebbero sottrarsi agli impegni comunitari.
Noi vorremmo accendere un faro e illustrare brevemente come funziona l’Unione europea che, ricordiamo, è un’associazione volontaria di Stati sovrani che hanno deciso di condividere alcune competenze.
Organi principali sono il Consiglio europeo, formato dai capi di Stato e governo, la Commissione europea e il Parlamento europeo.
Chi decide è il Consiglio europeo le cui scelte, principalmente, sono assunte all’unanimità. L’attuale membro è il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, così come lo sono stati Gentiloni, Renzi, Letta, Monti, Berlusconi, Prodi, ecc.
I vincoli, che sono gli impegni, di cui parlano gli eurofobi, sono stati decisi anche dal governo italiano pro tempore e possono essere modificati all’unanimità.
Racconta bufale, quindi, chi dichiara che una volta eletto cambierà le regole che tutti gli Stati si sono dati.
Le attività della Commissione europea e del Parlamento europeo sono per il 95% derivate dalle richieste della Commissione europea; inutile, quindi, prendersela con i vari Commissari europei, come sentiamo affermare dagli attuali esponenti governativi italiani (Lega e M5S).
Il Parlamento europeo, inoltre, ha competenze delegate in merito a concorrenza, unione doganale, negoziati commerciali e conservazione delle risorse marine.
In prossimità delle elezioni si raccontano una marea di bufale ma la realtà è che l’Europa, con tutti i suoi limiti, ci ha consentito 74 anni di pace e, mentre rappresenta solo il 7% della popolazione mondiale, produce il 25% della ricchezza mondiale e spende il 50% delle sue risorse nel welfare, cioè in sanità, assistenza e pensioni.
E’ un unicum mondiale. Un faro. Da ricordare alle prossime elezioni europee.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc