STORIA DI UN LUSSO ESTIVO: LA MIA POLTRONA PER UN POZZO D’ACQUA

Il “mistero dell’acqua”. A Messina, tra erogazione dell’acqua a giorni alterni (?) e zone che invece restano completamente a secco e autobotti che non bastano a soddisfare le richieste e i bisogni dei cittadini, l’estate è stata “rovente”.

Ad alimentare questo clima torrido, come se non bastasse l’umidità opprimente, appiccicosa e costante, ci hanno pensato i “quattru da viniddazza” (si lo so che erano tre, ma permettetemi la licenza) e cioè: il Comune di Messina, il Comune di Taormina, l’Amam e la Siciliacque.
Tutto inizia con l’Amam (partecipata del Comune di Messina che gestisce l’erogazione idrica), che ha sottoscritto una convezione con il Comune di Taormina, al quale concede l’uso di una condotta per avere una maggiore quantità d’acqua durante il periodo estivo proprio perché la cittadina viene presa d’assalto dai turisti che, poverini, non possono restare senz’acqua…
La stessa quantità d’acqua, verrebbe poi immessa nelle condutture Amam da Siciliacque (che al mercato qualcuno comprò). Si tratterebbe, dicono, di semplice “vettoriamento” che (dicono), non danneggerebbe Messina. Resta il fatto che a Taormina l’acqua c’era, c’è e non è mancata, a Messina si. Ma sarà solo un caso.
Eppure nell’agosto del 2023, scoppiò il “mistero dell’acqua” che ha avuto come protagonisti il Comune di Giardini Naxos e quello di Taormina. Le cronache di allora spiegavano che durante quella estate, alcuni quartieri di Giardini Naxos subirono una diminuzione nell’erogazione dell’acqua. Fu cosi che gli amministratori e i tecnici comunali fecero un sopralluogo nella struttura denominata “Sifone”, in territorio di Castelmola, dalla quale viene prelevata l’acqua distribuita sul territorio taorminese e naxiota.
Volete sapere come finì? Leggetevi l’articolo e poi, se volete unite i puntini.

bilgiu