La Banca centrale europea (Bce) ha deciso di tagliare i tassi d’interesse (1), portando il tasso sui depositi a 3,25% rispetto al precedente 3,50%. A Francoforte sono ottimisti su un processo di inflazione che viene valutato in calo.
Per il risparmiatore significa che, mentre il costo dei tassi dei mutui variabili calerà, ci saranno minori interessi nei risparmi tenuti in deposito e quindi lo stesso risparmiatore sarà propenso a spendere di più. Spesa che dovrà fare i conti con i prezzi che, siccome ci sarà più domanda, non potranno che aumentare. Insomma il mercato dovrebbe muoversi di più.
Decisione finanziaria che, però, dovrà confrontarsi con le future decisioni politiche.
Fino a oggi la politica europea era abbastanza stabile e molto concentrata sui mercati energetici, con iniziative che hanno consentito di far fronte al doveroso ridimensionamento dei nostri mercati nei confronti del fornitore russo, dopo che quest’ultimo ha invaso l’Ucraina. Iniziative – è importante ricordare – che sono state trainanti per l’inflazione nazionale: ridimensionata grazie al continuo calo dei prezzi energetici dopo la botta post-invasione, consentendo di avere tassi bassi nonostante gli altri prodotti e servizi del paniere dell’inflazione fossero in continuo aumento.
Ora, a breve, ci sarà la nuova commissione, e occorre vedere che politiche deciderà e se, di conseguenza, farà tesoro di questo calo dei tassi.
Una strada completamente rivoluzionaria ci sarebbe, come prospettato dal rapporto (2) Draghi delle settimane scorse, ma abbiamo l’impressione che questo rapporto sia in fase di archiviazione.
Vedremo quanto durerà questo calo dei tassi e se, ad una molto probabile crescita dell’inflazione, non sarà necessario che la Bce torni sui propri passi… sempre che la dirigenza della Banca sia sempre la stessa e non venga, nel frattempo, affidata a spenditori senza prospettive…. genia molto diffusa a livello nazionale e comunitario.
1 – https://www.aduc.it/notizia/bce+taglia+tassi+interesse+tasso+sui+depositi_140576.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/rapporto+draghi+competitivita+ora_38093.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc