Messina – Paolo Todaro, membro del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Messina, ha presentato un esposto all’Autorità Giudiziaria una presunta violazione del principio di anonimato in una procedura concorsuale interna per la progressione verticale del personale tecnico amministrativo.
Secondo Todaro, prima dello scioglimento dell’anonimato, i punteggi di valutazione della prova scritta sarebbero stati espressi dai componenti della commissione seguendo l’ordine alfabetico dei candidati, violando così principi costituzionali quali l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione. La Commissione nominata, con Decreto Direttoriale, per la valutazione dei titoli e delle prove concorsuali risulta composta esclusivamente da componenti interni (due docenti, un dirigente e un funzionario).
Todaro sottolinea la gravità della situazione, considerando che dal 2021 lo svolgimento, la correzione e lo scioglimento dell’anonimato delle prove scritte delle selezioni concorsuali per il reclutamento del personale tecnico amministrativo e dirigenziale dell’Università di Messina sono state eseguite tramite la piattaforma QUID-Cineca, utilizzata sia per i concorsi esterni che per le selezioni interne riservate al personale in servizio presso l’Ateneo. Cineca è il Consorzio interuniversitario che fornisce la maggior parte delle piattaforme e dei sistemi sulle quali l’Ateneo basa i servizi ai propri utenti.
Nonostante abbia richiesto alla Rettrice la documentazione su QUID riguardante l’acquisto, le linee guida, la manualistica di funzionamento relativa ai profili di utenza previsti e gestiti dalla piattaforma e l’atto amministrativo o circolare che ne disponesse l’utilizzo, devo mio malgrado constatare la mancata risposta.
Todaro aveva anche richiesto già a giugno scorso, l’annullamento in autotutela del decreto di approvazione atti della procedura concorsuale oggetto dell’esposto presenta all’A.G., di porre la questione al Cda come avvenuto nel 2022 per un caso analogo riguardante il reclutamento di un dirigente per le risorse umane, e altresì richiesto la revoca del Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza coincidente con la figura del Direttore Generale dell’università che, dopo poche settimane dalla richiesta di Todaro, nella data del 12 luglio 2024, ha chiesto di essere esentato dall’incarico di RPCT.
Quanto invece alla richiesta di annullamento non è stata presa in alcuna considerazione; così come l’ulteriore richiesta di Todaro di verifica degli atti di tutte le procedure concorsuali svolte negli ultimi tre anni e l’accertamento di eventuali responsabilità disciplinari e/o penali in capo al Direttore Generale, che è il titolare dell’approvazione degli atti concorsuali nella qualità anche di Dirigente ad Interim del Dipartimento Organizzazione e Gestione Risorse Umane dell’Ateneo per un lungo periodo.
In risposta alle sue richieste, Todaro ha ricevuto una nota di riscontro dalla Rettrice trasmessa in maniera singolare e inconsueta, in quanto espressamente “RISERVATA”. Da una analisi delle procedure concorsuali pubbliche (per esterni) bandite nel 2020 e nelle quali fu introdotto l’utilizzo di QUID Cineca, emerge che 4 su 4 assunzioni di dirigenti e 14 su 14 assunzioni ex elevate professionalità sono risultati vincitori e idonei, tutti dipendenti interni all’ateneo. Il numero dei vincitori interni invece scende a 5 su 12 assunzioni di funzionari se si considerano le procedure della ex categoria D.
Ritengo ormai improcrastinabile l’allontanamento del Direttore Generale da qualsiasi compito o attività relativamente alle sue funzioni nell’amministrazione e nella governance dell’Ateneo, dichiara Todaro, e infine auspica che l’autorità giudiziaria possa accertare eventuali responsabilità in tempi celeri.