Beppe Picciolo: “Mediante un nuovo patto tra tutti gli attori istituzionali, come già avvenuto per la “Falce”, occorre un segnale forte ed inequivocabile che portino la Politica Regionale e quella del Consiglio Comunale a maturare scelte innovative per una nuova “mission” sulle aree strategiche di Messina, con una idea chiara e condivisa per lo sviluppo urbanistico, economico, sociale e culturale della tredicesima città d’Italia”…
Caro Presidente, il dibattito divampato in città a seguito della demolizione del “Teatro in fiera” ha finalmente riacceso i riflettori sulla possibilità che Messina recuperi l’affaccio a mare e sul modello di sviluppo della nostra città.
Crediamo, però, che tale dibattito stavolta non debba limitarsi, come accaduto almeno negli ultimi 20 anni, a rimanere tale e che la reazione unanime dei Messinesi, davanti alla possibilità di riappropriarsi del proprio waterfront, abbia la necessità di un sussulto e di un intervento chiaro e concreto da parte della Politica e della classe dirigente. Per tale ragione credo e spero che il Consiglio Comunale di Messina, cui mi rivolgo in copia, possa essere promotore di un medesimo appello unanime ed accorato a lei Presidente Musumeci.
Oggi, infatti, non è più in discussione solo la ricostruzione o meno dell’area che occupava “il Teatro in fiera”, che rappresenta uno “spiraglio” di 50 metri su un affaccio a mare cittadino il cui sviluppo supera i 60 km.
Oggi non si tratta di decidere se la polemica sulla ricostruzione di una architettura contemporanea, che oggettivamente non risolve il problema della precedente che negava il rapporto tra la città ed il mare, sia giusta o sbagliata.
Oggi si tratta di dare alla città di Messina un segnale forte ed inequivocabile che dimostri come la Politica Regionale e quella del Consiglio Comunale maturino una scelta innovativa che abbia una nuova “mission” sulle aree strategiche per la Città ed una idea chiara e condivisa per lo sviluppo urbanistico, economico, sociale e culturale della tredicesima città d’Italia.
Oggi dobbiamo dimostrare, come scrivo da mesi, che la Politica regionale e cittadina non hanno intenzione di delegare al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto il futuro e le scelte strategiche di Messina.
E proprio sulle dichiarazioni del Presidente Mega che troviamo “fuori tema”, per motivi di competenze istituzionali, ed errate, per mancanza di conoscenza anche delle attività poste in essere dall’Ente che dirige negli anni passati, che La vorrei informare, Presidente Musumeci (unitamente ai Sigg. Consiglieri Comunali), molto sommessamente, che il master plan, cui fa riferimento proprio il Presidente Mega nel suo comunicato esiste già e fu elaborato proprio su mandato dell’allora Autorità Portuale di Messina nel 2010 dai tre studi che si aggiudicarono i concorsi di progettazione dei tre piani particolareggiati (POT – Sottoambiti WAT e FAL) previsti dal (PRP) Piano Regolatore Portuale:
– quello della Cittadella Fieristica (con previsione di un acquario ipogeo la cui fattibilità economica e tecnica fu realizzata con l’Acquario di Genova);
– quello del porticciolo turistico nell’area che dalla Cittadella Fieristica fino al Ringo ;
– quello della Falce (redatto dal medesimo progettista del Piano Regolatore Portuale).
I primi due progetti in particolare furono, per scelta dell’Autorità Portuale, coordinati attraverso la realizzazione di un “masterplan” che ridisegnava il waterfront urbano (dalla Stazione Marittima all’Annunziata) coerentemente con il Piano Regolatore Portuale (allora in fase di approvazione) e con le previsioni dei Piani Particolareggiati “fascia costiera Urbana” e “fascia costiera Ionica” previsti dal Piano Regolatore nell’art. 65 delle Norme Tecniche di Attuazione.
All’interno di tale “masterplan”, nel 2016 proprio io stesso, con la consulenza Tecnica dell’architetto Alessandro Tinaglia, avevo chiesto di poter inserire anche la realizzazione della Cittadella della Cultura all’ex Ospedale Margherita prevista dalla Legge Regionale .
Caro Presidente il waterfront, come lei ben sa e come detto – forse distrattamente – dal Presidente Mega, non è la passeggiata né solo il lungomare con adeguato arredo urbano, ma il waterfront è il modello di sviluppo economico, sociale, urbanistico e culturale della Messina del futuro.
Come vede Presidente esistono già forse anche troppi strumenti attuativi (Piano Regolatore Portuale e relativi Piani Operativi, PRG con relativi Piani Particolareggiati, Piano Paesaggistico Ambito 9, PUDM, SIC, ZPS, etc..), esiste una visione che li integra attraverso un progetto (masterplan) coerente, esistono le soluzioni tecniche e le visioni.
Perché ciò divenga finalmente realtà sono però necessarie scelte politiche coraggiose, chiare e radicali che segnino un punto di forte discontinuità con quanto accaduto negli ultimi decenni e per tale ragione Le chiediamo, come forza Regionale ma auspico con la maggior partecipazione di quante più sensibilità politiche possibile, quanto segue:
1) Modifica della perimetrazione delle aree di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto ed affidamento al Comune di Messina delle aree ricadenti nel demanio marittimo regionale comprese tra il torrente Boccetta ed Annunziata e quelle comprese tra il torrente Portalegni e quelle del Porto di Tremestieri;
2) Contrattazione con il Governo Nazionale per il trasferimento alla Regione Siciliana delle risorse e delle competenze già destinate all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto e/o ad altri Enti per interventi da attuare nelle succitate aree;
3) Individuazione di una nuova area nella quale realizzare il progetto del nuovo teatro, oggi previsto nell’area di sedime del vecchio “teatro in fiera” con la conseguente liberazione della medesima area.
Per dare imprimere questa svolta decisiva allo sviluppo del nostro “Progetto del Mare”, che può oggi essere la somma di tante idee brillanti ed innovative, che può coinvolgere le migliori intelligenze professionali cittadini ed anche internazionali, bisogna, come dicevo prima, sviluppare delle forti sinergie Istituzionali. Occorre mettere da parte le evidenti e radicali diversità politiche per creare quelle sinergie indispensabili al rilancio economico di Messina, che non può non partire dal suo Mare.
Il mio appello a Lei, in primis, Presidente Musumeci, al Consiglio Comunale tutto, per il tramite del mio Gruppo Consiliare di Sicilia Futura, all’Amministrazione Comunale ed al Presidente della Autorità Portuale affinché, come già fatto per il Patto per la Falce (che mi vide protagonista al fine di far sedere ad un unico tavolo gli Attori Istituzionali, nonostante le distanze politiche siderali tra i sottoscrittori ), si possa ricreare un modello virtuoso di dialogo con il solo scopo di garantire un futuro migliore ai nostri ragazzi. Il resto non conta nulla.
Grazie per l’ascolto e auspico da tutti un gradito riscontro.
Beppe Picciolo – Segretario regionale di Sicilia Futura