L’Istat ha resi noti oggi i dati dell’inflazione di giugno delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (Tabella n. 1), Bolzano dove l’inflazione annua, pari a +9,7%, la più alta d’Italia a pari “merito” con Palermo, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2578 euro. Al secondo posto Milano, dove il rialzo dei prezzi del 9% determina un incremento di spesa pari a 2443 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Trento, dove il +9% genera una spesa supplementare pari a 2355 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Brescia (+8,5%, +2241 euro), poi Bologna (+8,9%, 2220 euro), in sesta posizione Verona con 2188 euro, al 4° posto quanto a inflazione (+9,4%), poi Ravenna (+8,8%, 2127 euro), Padova (+8,6%, +2002 euro) e Trieste (+8,6%, +1996 euro). Chiude la top ten Modena +8,2%, pari a 1982 euro.
La città più virtuosa è Campobasso, con un’inflazione del 6,5% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1190 euro. Segue Catanzaro (+7,1%, +1326 euro) e Ancona (+6,7%, +1332 euro).
In testa alla classifica delle regioni più “costose” (Tabella n. 2), con un’inflazione annua a +9,3%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2417 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi dell’8,1% implica un’impennata del costo della vita pari a 2105 euro, terza il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1946 euro.
La regione più risparmiosa è il Molise, +6,6%, pari a 1208 euro, seguita da Puglia (+8%, +1295 euro) e Marche (+7%, +1365 euro).