UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: LE CITTA’ PIU’ CARE D’ITALIA

L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione di ottobre, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.

In testa alla graduatoria, Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2, la più alta d’Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 579 euro per una famiglia media.

Medaglia d’argento per Roma, che pur avendo “solo” la quarta inflazione più elevata del Paese, +1,5%, ha il secondo maggiore incremento di spesa annuo, pari a 388 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Trento che con +1,3% ha una spesa supplementare pari a 383 euro annui per una famiglia tipo.

Al quarto posto Siracusa, che ha la seconda maggiore inflazione, +1,7%, e una stangata pari a 364 euro. Seguono Padova (+1,4%, +360 euro), al sesto posto Parma, Ferrara e Rimini (+1,3% e +353 euro), poi Ravenna (+1,2%, +326 euro). Chiude la top ten Macerata che con +1,6% si colloca al terzo posto per inflazione e ha un incremento di spesa pari a 322 euro.

Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia è Aosta, dove grazie alla deflazione (-0,2%) si ha un risparmio annuo di 52 euro. Al secondo posto Forlì Cesena, anche loro in deflazione con -0,1% e -27 euro. Medaglia di bronzo Potenza che ha una variazione nulla.

Seguono, nella classifica delle risparmiose, Biella (+0,1%, +23 euro), Modena (+0,1%, +27 euro), al sesto posto Teramo (+0,2%, +45 euro), poi Novara (+0,2%, +50 euro), in ottava posizione Firenze (+0,2%, +52 euro) e Lodi (+0,2%, 52 euro). Chiude la top ten delle migliori Cremona, +0,2%, pari a 56 euro.

In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +1,6%, la più alta d’Italia, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 455 euro su base annua e che. Segue il Lazio, dove la crescita dei prezzi dell’1,4%, la seconda più elevata, implica un’impennata del costo della vita pari a 342 euro, terza la Liguria, +1,1% e un rincaro annuo di 256 euro.

La regione più risparmiosa è la Valle d’Aosta, l’unica regione in deflazione, -0,2% pari a -52 euro, seguita dalla Basilicata (+0,1%, +21 euro). Medaglia di Bronzo per il Molise (+0,4%, +83 euro).