Messina – Il 19 e 20 dicembre scorso, si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei tre rappresentanti del personale tecnico amministrativo e dei lettori e collaboratori esperti linguistici in seno al Senato Accademico del nostro Ateneo.
L’esito del voto ha premiato Paolo Todaro, primo degli eletti con 139 voti; un successo elettorale che premia l’attività a tutela dei diritti dei dipendenti, costante e coerente, svolta nel segno della trasparenza e della legalità, sia al Policlinico sia in tutti i Dipartimento dell’Ateneo.
Troppe volte questa amministrazione universitaria ha tentato di divulgare all’esterno e attraverso i media, un’immagine di sé basata sulla legalità, quando invece all’interno dell’Università e del Policlinico il personale vive una forte situazione di disagio e di tensione, venendo spesse volte svilito nelle sue prerogative e nei suoi diritti.
Questa realtà di protesta e volontà di partecipazione, si è oggi palesata e sarà sempre più evidente in questo ultimo anno di rettorato a guida Cuzzocrea.
Basti pensare alla grave conflittualità generata dentro il Policlinico Universitario “Martino” a gestione diretta dell’Università, ridotto alla stregua di un ex Presidio Ospedaliero, in cui è evidente la penalizzazione del personale universitario in generale e soprattutto di quello EP, financo con la negazione del diritto di voto a 150 tra medici, biologi e fisici che svolgono quotidianamente il proprio servizio nella struttura.
Il tentativo di danneggiare il sottoscritto era evidente.
Così come quello di abolire i seggi nelle varie sedi Universitarie come sempre stato in passato, per costringere il personale dislocato nei vari poli, a votare per la prima volta presso il plesso centrale.
Ma tali manovre non sono stati di aiuto al Magnifico ma anzi hanno vieppiù consentito al sottoscritto ed ad un altro candidato autonomo, di prevalere in queste elezioni.
Ribadisco, pertanto, che Paolo Todaro dentro il Senato Accademico potrà con maggiore forza proseguire le sue battaglie per una Università che sia degli studenti, certo, ma che al contempo restituisca diritti e decoro al personale tutto (oramai ridotto a qualche centinaio di dipendenti per gran parte sostituiti da personale privatistico) e non di un gruppo ristretto di sodali e cerchi magici.
Il Segretario Gilda Unams
Paolo Todaro