Messina – Il 24 p.v. sarà un anno esatto da quando ufficialmente è stata comunicata dal Sig. Ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Giovanni D’Andrea, la chiusura del “Domenico Savio” secondo quanto “ribadito dagli orientamenti degli ultimi Capitoli Ispettoriali (2016.2019) dopo un periodo di preghiera e discernimento”
Tutti a Messina sapevano di questa decisione, ma pochi fra religiosi e laici che ruotavano attorno al “Savio” credevano che sarebbe realmente giunto il giorno del “passaggio” fra i Salesiani e la diocesi.
Se da una parte si può comprendere il dolore e l’amarezza per l’addio dei figli di don Bosco dopo circa 90 anni di presenza, dall’altro è veramente meschino assistere a levate di scudi contro il nuovo Rettore, don Antonio La Rosa, prete diocesano molto stimato.
Si pensava che queste beghe paesane e provinciali appartenessero al mondo di don Camillo, non certamente al cuore della civilissima città di Messina.
Sorge sempre più spontaneo chiedersi: i religiosi che fino a ieri hanno animato la comunità del Savio, hanno veramente aiutato i fedeli laici al senso di libertà e responsabilità nella costruzione del Regno di Dio, oppure hanno coltivato il proprio orticello, che potrebbe confinare con una setta?
Dopo circa un mese della comunicazione ufficiale circa la chiusura, un giovane volontario che nelle ultime estati aveva animato il GREST, disse: “Io non mi sorprendo che i salesiani dovranno andare via…In questi ultimi anni si è passati da circa 300 ragazzini che venivano in buona parte dalla zona a monte dell’oratorio, lungo l’asse viario T. Cannizzaro e P. Castelli, ad appena 40. L’ispettore del tempo era a conoscenza di questo calo vistoso, davanti al quale mi pare che non abbia trovato rimedi”.
Don Giovanni D’Andrea, però, nella trasparenza e onestà che lo caratterizzano, un anno addietro affermava: “Non vi nascondo che diventa sempre più difficile rispondere ai bisogni dell’Ispettoria con il personale che abbiamo”.
Evidentemente aveva ben compreso – assieme al suo consiglio – il problema e invece di tollerare che la comunità e le relative attività segnassero il passo con un lento e inesorabile stillicidio educativo, con coraggio e lungimiranza ha proposto al Sig. Rettor Maggiore la chiusura del Domenico Savio. Il capo supremo dei salesiani saggiamente ha approvato.
Fa piacere che in un Istituto di Religiosi gli organismi di partecipazione e consultazione vengano presi in seria considerazione. Direbbe papa Francesco: questo è lo stile sinodale.
S.G.