Messina – Come già nelle trascorse estati, anche quest’anno la Chiesa diocesana, ha voluto mostrare concreta vicinanza ai detenuti della Casa Circondariale di Gazzi, con il dono di ventilatori da collocare nelle camere detentive. Le alte temperature e la ristrettezza del luogo rendono ancora più difficili le loro condizioni di vita.
Oltre a tutte le iniziative di carattere culturale, come il teatro, che contribuiscono alla rieducazione, e il lodevole servizio della cappellania, si è ritenuto necessario esprimere prossimità anche con questo dono. Tale gesto tiene in alta considerazione la vita quotidiana e ordinaria dei detenuti, che trascorre a riflettori spenti e non sempre realmente conosciuta.
L’iniziativa della Chiesa locale si inserisce in un’intensa e sinergica collaborazione con la direzione, gli educatori, il cappellano ed i suoi collaboratori, per meglio favorire il processo riabilitativo di quanti vi si ritrovano internati.
Dopo le diverse annualità del progetto “TeatrAli – percorsi di integrazione e libertà”, nato dall’esperienza di “Nostra Signora Libertà” e dal “Teatro per sognare”, e ideato dalla Caritas diocesana e dall’associazione culturale D’aRteventi, che ha dato vita alla “Libera Compagnia del Teatro per Sognare”, formatasi nel 2017 all’interno della Casa Circondariale di Gazzi (insieme alla ristrutturazione del teatro, con i fondi dell’Avvento di fraternità 2017), sono attualmente in corso altri progetti.
Con il Bando “Giustizia con Misericordia”; di Caritas Italiana è in atto il progetto “Una finestra sull’orizzonte della speranza”, condotto da Caritas diocesana e Coop. “Santa Maria della Strada”. Il progetto riguarda, in generale, il sostegno a giovani e adulti sottoposti a una misura penale/giudiziaria e delle loro famiglie, con attenzione specifica a coloro che si trovano privi di adeguate risorse economiche, sociali e famigliari (stranieri, senza dimora, persone sole, ecc.). In particolare, il progetto prevede: azioni di accompagnamento nella presa di coscienza delle proprie
responsabilità e delle conseguenze degli agiti disfunzionali, con la contestuale acquisizione di valori positivi; attività di sostegno materiale alle persone detenute, prive di punti di riferimento; accoglienza esterna, in misura alternativa alla detenzione, nell’ambito di adeguati percorsi personalizzati di sostegno; attività di accompagnamento al reinserimento alla fine della pena detentiva; attività di formazione e di reinserimento
lavorativo; azioni di sensibilizzazione delle comunità rispetto alle tematiche carcerarie; interventi trasversali di informazione e prevenzione.
Inoltre con il bando “Progetti 8xmille 2024”; è in corso il progetto “Espressione libertà 4”; che, attraverso laboratori teatrali in carcere, coinvolgerà i detenuti degli Istituti penitenziari di Messina e Barcellona P.G. al fine di lavorare sul loro reinserimento sociale. Saranno realizzati laboratori teatrali anche presso la Parrocchia S. Paolo Apostolo di Camaro inferiore a Messina coinvolgendo detenuti in semi libertà e/o in esecuzione penale esterna. Uno dei frutti genuini di questo certosino lavoro è stato il successo ottenuto lo scorso 19 luglio presso il Teatro di Tindari, dove la Libera Compagna del Teatro per Sognare si è esibita insieme a musicisti ed attori professionisti in Icaro, liberamente tratto dall’opera di Stefano Pirandello, testo riadattato e regia di Mario Incudine. Sono previsti tirocini formativi con borsa lavoro, per coloro i quali escono dal carcere, al fine di offrire loro un accompagnamento all’inserimento lavorativo.
Tutto questo si tenta di realizzare per migliorare la situazione carceraria in cui versa la nostra Nazione; su cui è tornato recentemente anche il Presidente Mattarella: «Vi è un tema che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, l’anno. Condivido con voi una lettera che ho ricevuto da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale». Lo ha detto il presidente della Repubblica, alla cerimonia del “Ventaglio”.