Data: 27/06/2024
Ora inizio 15:30 Ora fine 18:30 Sede: Università degli Studi di Messina- locali Rettorato, piazza Pugliatti – Messina Valido 5 crediti formativi deontologici Comitato italiano reinserimento sociale C.I.R.S. Casa Famiglia ETS Il racconto, la scrittura, le spiegazioni di un fatto devono seguire regole lontane dagli stereotipi che fuorviano la narrazione. Riflessioni, per una informazione corretta e consapevole, sul peso dei termini da utilizzare e dei vocaboli da eludere per evitare di spostare l’attenzione dalla vittima al carnefice. E ancora le regole da seguire per distinguere, senza possibilità di errore, quando si può definire “femminicidio” l’uccisione di una donna, perché le parole dei giornalisti hanno un peso e contribuiscono a formare l’opinione pubblica. Una responsabilità sulla quale, ogni professionista dell’informazione, non deve mai cedere il passo. Saluti Istituzionali: Rettrice Università di Messina Giovanna Spatari Presidente Cirs Casa Famiglia ETS Maria Celeste Celi Presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli Consigliera ODG Sicilia Tiziana Caruso. Modera: Antonella Gurrieri, giornalista TGR Sicilia Relatori: Alessandro Cardente, Presidente Taormina forum- “La visione degli altri uomini”; Serena Bersani Presidente GIULIA giornaliste- “Ma l’amore no. La narrazione del femminicidio tra cronaca e deontologia”; Tiziana Martorana, Giornalista TGR Sicilia: “Violenza di genere: le parole sono importanti”; Natalia La Rosa, Vicecaposervizio Gazzetta del Sud e responsabile GDS Academy e inserto Noi Magazine: “Le parole del rispetto e il linguaggio di genere contro la violenza: la prevenzione inizia a scuola”; Marcello Gennaro, Magistrato- “La prima sentenza di condanna per reato di femminicidio”; Rosangela Fabio- Ordinaria di Psicologia UNIME “I risvolti psicologici di un errato linguaggio giornalistico sulle vittime di violenza”;
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