Per gli elettori e le elettrici di centrodestra è la gelosia insieme alla mancata accettazione della fine di una relazione amorosa (56%) la prima causa che spinge gli uomini ad esercitare violenza sulle donne, cioè una delle più marcate espressioni della cultura patriarcale. Per il 29% di chi vota centro-destra è espressamente il patriarcato una delle ragioni, insieme alla non accettazione dell’emancipazione e autodeterminazione femminile (36%), non accettare i rapporti paritari (29%), la rappresentazione stereotipata e oggettivizzazione delle donne (27%), la volontà di autonomia delle donne (16%). È solo per il 34% di chi è vicino al centro-destra che c’è la cultura di origine straniera alla base di un uomo violento.
È evidente lo scollamento sul tema tra le forze politiche che governano il paese e il proprio elettorato. Lo mette in evidenza la ricerca condotta da ActionAid in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research, che ha realizzato un’indagine demoscopica sulla popolazione italiana suddivisa per schieramenti politici e ha esaminato i social di rappresentanti della politica dal 1° agosto 2023 al 31 luglio 2024.
Il 94% degli italiani e delle italiane – senza differenze tra chi si dichiara di destra e chi di sinistra – ritiene la violenza maschile contro le donne un tema rilevante, a cui non viene data efficace risposta da parte dello Stato: 8 persone su 10 pensano che le attuali politiche antiviolenza e leggi non siano sufficienti per contrastare il fenomeno. Al diffuso senso di insoddisfazione verso l’intervento legislativo e politico, la risposta e l’interesse della classe politica è quanto mai assente e spesso anche incompetente, come le dichiarazioni di Valditara e Meloni, ma non solo, dimostrano.
“La presidente del Consiglio Meloni, dichiarando che la violenza contro le donne e l’empowerment femminile sono due cose diverse, ha evidenziato la mancata conoscenza del tema e dell’agenda di lavoro della sua ministra per le pari opportunità Eugenia Roccella e della Commissione Femminicidio, che molto si occupano di questo tema, riconoscendo il fondamentale legame tra uguaglianza di genere, empowerment femminile e violenza maschile contro le donne. Dimostra anche di non conoscere i dati relativi all’Italia del Global Gender Gap 2024 dell’OCSE, che ha visto il nostro Paese perdere ulteriori posizioni rispetto allo scorso anno, posizionandosi all’87° posto su 146 paesi” dichiara Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale ActionAid Italia.
Oggi la Ministra Roccella ha presentato il Libro bianco per la formazione delle operatrici e degli operatori che a diverso titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza, linee guida previste dalla Legge 168/2023 votata proprio il 24 novembre dello scorso anno in modo bipartisan dal parlamento.
“Si tratta di un’iniziativa molto importante, che segue gli impegni sottoscritti e indicati dalla Convenzione di Istanbul, rischia però di restare solo sulla carta poiché la legge non prevede alcun obbligo formativo né alcuna dotazione finanziaria. Così la violenza maschile contro le donne e la sua prevenzione non pare essere una priorità politica. Per questo ribadiamo l’importanza di includere tra i soggetti a cui rivolgere obbligatoriamente la formazione la classe politica, dalla nazionale a quella locale, perché per legiferare su politiche adeguate di prevenzione, protezione e contrasto è necessaria la massima competenza”, conclude Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale ActionAid Italia.
ActionAid con la campagna Oltre le parole denuncia il disinteresse e la retorica della narrazione politica. Un’affissione digitale a Roma il 25 novembre a Piazza dei Cinquecento alla Stazione Termini riveleranno un post della presidente del Consiglio sulla Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma il post è dello scorso anno: da allora Meloni non ha più comunicato sul tema. Bisogna invece parlarne ogni giorno, tutti i giorni. Perché dietro le parole non dette si nasconde una sottovalutazione. Serve andare oltre le parole: per questo ActionAid chiede formazione obbligatoria alla politica, prevenzione a 360° e educazione sessuale e affettiva subito nelle scuole.