Dai dati sui conti economici 2020 che l’Istat ha diffuso oggi (1) si ha un quadro preoccupante, pur se scontato, visto che stiamo parlando di uno degli anni più terribili degli ultimi periodi, l’anno della comparsa della pandemia e dei lockdown più rigidi.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha registrato -2,9% in valore e -2,6% in potere d’acquisto. Il calo dei consumi privati (-11,0%), ha generato una crescita della propensione al risparmio al 15,6% dall’8,0% del 2019.
E’ probabile che i dati dei primi mesi 2021 (meno lockdown) saranno migliori: produzioni e consumi sofferenti nel 2020 hanno ripreso vigore.
Una ripresa, però, su cui grava negativamente proprio quanto in questo periodo: l’aumento dei prezzi dei prodotti energetici (2), sì consistente (40% luce, 31% gas, benzina ai massimi rispetto al 2014: 1,670 al litro) da vanificare la “ripresina” 2021.
Il Governo ha per ora intenzioni tampone (molto poco influenti) solo per luce e gas, mentre per la benzina… accetta la fatalità. Considerato che i prodotti energetici sono base delle economie domestiche ed industriali, si profila il peggio. Si assottiglieranno i risparmi accumulati dalle famiglie nel 2020 e – a caduta – si minimizzerà la propensione al risparmio: il “grasso” accumulato nel 2020 utilizzato per la nuova “magra” 2021/2022.
Il quadro: meno potere d’acquisto e meno propensione al risparmio.
Governo e Parlamento hanno chiara questa situazione. Ma – purtroppo – queste istituzioni danno priorità alla tenuta della maggioranza, in cui c’è tutto e il contrario. E tralascia provvedimenti che – cosiddetti impopolari quanto necessari – defiscalizzando i prodotti energetici slancino consumi e produzione. Si tratterebbe di rovesciare l’attuale politica: da priorità assistenziali/tampone a priorità di stimolo, con consumatori e produttori attori principali.
1 – https://www.aduc.it/notizia/conti+economici+2020+istat_138219.php
2 – https://www.aduc.it/comunicato/benzina+alle+stelle+dopo+luce+gas+rivedere_33203.php
Vincenzo Donvito, Aduc