In questo momento non facile per il Paese, con gli italiani sempre più distanti dalla politica e credo non per colpa loro; con un unico partito che stravince a tutte l’elezioni, quello dell’astensione al voto; con gli italiani divisi su tutto, in un eterno derby destra-sinistra che è respingente perché stucchevole e inutile; con un governo che da una parte annaspa perché senza soldi è difficile apparecchiare tavola e far tutti contenti e dall’altra esibisce personaggi non all’altezza del proprio ruolo, quando non sono addirittura imbarazzanti; con una catena di eventi negativi, dal Covid all’invasione dell’Ucraina, dall’inflazione alle alluvioni che si susseguono con una tempistica preoccupante.
In questo momento – dicevo – il nostro presidente della Repubblica è l’unica bussola che tiene tutti uniti. Mattarella sta dimostrando d’essere al di sopra della parti, di non ostacolare – come deve essere – l’operato dei governi, d’essere un granitico difensore del Paese respingendo al mittente le invasioni di campo che arrivano dall’estero ed essere sempre presente dove deve portare la testimonianza dello Stato. I cittadini riconoscono in lui un garante della nostra libertà. E per questo lo amano. E lo amo anch’io.
Nei miei settantuno anni di vita solo Sandro Pertini e Sergio Mattarella mi hanno reso orgoglioso d’essere italiano. E rimarranno due icone per quanto mi resterà da vivere.
Nicola Forcignanò